Arriva il primo caso noto di co-infezione con due dei lignaggi più pericolosi del virus, ovvero la variante Alfa (ex inglese B.1.1.7) e la variante Beta (ex sudafricana B.1.351).
Ad aver contratto l’infezione è una donna belga non vaccinata contro il coronavirus SARS-CoV-2 che è stata appunto contagiata contemporaneamente da due varianti di preoccupazione (VOC) del patogeno pandemico.
Al momento l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) riconosce quattro varianti di preoccupazione; oltre alle due già citate, figurano la Gamma (ex brasiliana P.1) e la Delta (ex seconda variante indiana B.1.617.2), con quest’ultima ritenuta attualmente molto minacciosa per la salute globale.
Le varianti sono più trasmissibili, più aggressive-virulente e/o con capacità di resistenza agli anticorpi neutralizzanti, sia quelli indotti dai vaccini anti Covid che quelli di una precedente infezione naturale.
La donna colpita dalle due varianti è stata contagiata nel mese di marzo di quest’anno e le sue condizioni sono precipitate rapidamente, anche alla luce dell’età avanzata (90 anni).
Purtroppo è deceduta cinque giorni dopo il ricovero in un ospedale di Bruxelles.
Non è chiaro come l’anziana sia stata infettata contemporaneamente dalle due varianti, ma gli scienziati ritengono sia stata esposta a due persone positive, una con l’Alfa e una con la Beta.
Gli scienziati sono preoccupati del fatto che tali combinazioni possano inficiare la protezione dei vaccini e vanno dunque studiate a fondo. Al momento le due dosi sono ritenute comunque altamente protettive da ricovero in ospedale e morte per COVID-19 da tutte le varianti.
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