sabato, Novembre 23, 2024
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Impiantato il primo cuore bioartificiale totale all’ospedale Monaldi di Napoli

“E’ stato impiantato all’Ospedale Monaldi di Napoli, per la prima volta in Europa dopo la fase di sperimentazione clinica, il primo cuore bioartificiale totale Carmat Aeson¸ ad un paziente di 56 anni non candidabile a trapianto di cuore”. Lo rende noto l’Azienda Ospedaliera dei Colli.

“Il dispositivo, a differenza del device Syncardia, che è totalmente meccanico, ha le valvole biologiche e funziona con piccoli motori elettrici che pompano il sangue nell’aorta o nell’arteria polmonare, inoltre, è progettato per autoregolare la gittata del flusso sanguigno grazie alla presenza di sensori e software”, si sottolinea.

“Il device – spiega Marisa De Feo, direttore della UOC di Cardiochirurgia generale e direttore del dipartimento di Cardiochirurgia e dei Trapianti – è stato impiantato ad un paziente che, a causa delle condizioni cliniche, non era candidabile al trapianto di cuore. Grazie a questo intervento sarà possibile ripristinare la funzionalità polmonare necessaria per avviare l’iter per l’inserimento in lista trapianti. La gestione ottimale di questa procedura è stata possibile grazie a un lavoro multidisciplinare e alla cooperazione tra chi, nel nostro dipartimento, da anni, seleziona pazienti con appropriata indicazione ad impianto di cuore artificiale totale e gli specialisti di Carmat che ci hanno seguito sia nella fase di training, avvenuta presso il laboratorio dell’ospedale Georges Pompidou di Parigi, che durante la delicata fase operatoria e perioperatoria”. “Questa nuova tecnologia – aggiunge – è molto più silenziosa e di più agevole gestione nella fase post operatoria, e assicura ai pazienti una migliore qualità della vita”.

“L’Azienda Ospedaliera dei Colli è orgogliosa di essere stato il primo centro in Europa selezionato, dopo la fase di sperimentazione, dalla Carmat per l’impianto di questo innovativo dispositivo” dice Maurizio di Mauro, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli. “Con questo ulteriore strumento a disposizione – conclude – poniamo un altro tassello per offrire ai pazienti affetti da scompenso cardiaco avanzato la migliore assistenza possibile”.

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