Ugo Cilento mostra uno store di alto spessore, peculiare, organicamente specifico, nei suoi rami sartoriali, e non solo, presenta nel suo range un ulteriore aspetto caratterizzante: la cravatta di stampo onorario.
Le cravatte di Cilento denotano una profonda autorevolezza artistica, una dote innata del nostro imprenditore, correlata alle tematiche attuali, agli autori storici, all’arte Italiana nelle sue maestose forme architettoniche, dietro ogni forma di simbolismo c’è veridicità e concretezza, fino ad essere indossata dalle alte cariche istituzionali nel mondo, tutt’ora un indumento di completamento dai vari corpus gerarchici.
Un’azienda che predilige fino ad oggi la sua materia prima: il tessuto, un format di pari passo con il modernismo, lontano dagli schemi industriali, evidenziando una manodopera forgiata sui tecnicismi, ovvero i suoi strumenti sono gli stessi adoperati dagli albori fino ad oggi, rispettando la sua ideologia imprenditoriale di piena naturalezza lontana dai conformismi attuali.
Cilento rappresenta l’ottava generazione, una sartoria vigente dal 1780 nel pieno “REGNO DELLE DUE SICILIE”. Egli e l’ambasciatore per eccellenza, cullando il cliente nel suo percorso di scelta, uno store scisso in varie aree contornate di storicità, un museo che custodisce gelosamente i suoi retaggi, fornendoci informazioni lodevoli e di ispirazione.
Un modello di piena mutevolezza, mostrando virtuosismo, accuratezza, il tuo redatto esplicitamente nel suo brand, di riconoscimento, e approvazione, di stampo immortale, rilasciando a noi aspetti lodevoli, che spiegheremo in seguito, laddove scorge non solo un professionista del settore, ma un forte senso di estro e umanità ineguagliabile.
Le cravatte di Cilento indossate da varie ambasciate napoletane : Spagna, Germania, Principato di Monaco, il ministero acquista le sue cravatte come oggetto confacente al loro ruolo.
Signor Cilento come si forgia la sua identità imprenditoriale? Può fornirci delle informazioni storiche?
La nostra azienda è una sartoria differente. Storicamente c’erano i sarti di palazzo, ognuno aveva il proprio sarto. A fine ‘700 venivano realizzati i capotti “svoltati”, ovvero quello che il cliente usurava. Io sono l’ottava generazione, uso telai in legno a navetta.
Qual è il suo pensiero in merito alla nostra modernità imprenditoriale?
Sono per il sano modernismo, sono ancorato alle tradizioni, credo che manca la curiosità della conoscenza, dovrebbe esserci più comunicazione, un ritorno alla cultura e alla sensibilità.
Ho notato l’idealizzazione delle sue Cravatte con la bandiera Italiana… E’ possibile avere più delucidazioni?
La prima Cravatta con la Bandiera risale a 10 anni fa, in onore alla Festa della Repubblica. Da notare la forma, la osservi da lontano, cosa nota? La bandiera, si certo la bandiera, ma se lei mi segue geometricamente parlando alla sua sinistra, se lei osserva com’è stata posta la bandiera, ho immaginato l’asta della bandiera per rendere davvero il mio alto senso “PATRIOTTICO”. Il mio spirito nazionalistico ha avuto rilevanza con il lockdown , questa cravatta con il nostro tricolore ha suscitato una forte reazione, captato da tanti.
Le sue cravatte hanno una sua connotazione?
Certo, segue una politica “geometrica”, cravatte di stile, eleganza e posizione.
Cravatte non solo tricolore, anche bandiere universali, perchè?
Perchè con l’evento del G20 a Matera, fui contattato dalla Farnesina ordinandomi di disegnare tutti i paesi del mondo, non solo cravatte, ma anche foulard bandiera.
Direi un Cilento anche eco-sostenibile giusto?
SI, ho realizzato cravatte con il simbolo del mondo, diffondendo il mio principio: rispetta il pianeta terra, dobbiamo dare spazio al pianeta terra senza alterarne il sistema.