Arrivano a Calvizzano le panchine letterarie. Installate in via Diaz, sono colorate e renderanno omaggio a tre grandi artisti napoletani: Totò, Eduardo De Filippo e Massimo Troisi. Sulla stessa via sono installati, dallo scorso marzo, oltre 350 ombrelli che danno colore e vivacità a tutta la cittadina.
Di seguito verranno riportate le parole del sindaco di Calvizzano, Giacomo Pirozzi: “Arrivano a Calvizzano le panchine letterarie. Questa mattina le abbiamo installate in Via Diaz. Guardate come sono belle. Renderanno omaggio a 3 grandi artisti napoletani: Totò, Eduardo De Filippo e Massimo Troisi. Si tratta di un elemento identitario e originale di arredo urbano. Questa è l’ennesima iniziativa che abbiamo messo in campo per la rinascita e la promozione artistica e culturale della città. Su ognuna di essa sono riportati celebri aforismi degli artisti in questione e uno sfondo raffigurante la Napoli di un tempo. Le sedute sono a forma di libro aperto e ricordano pensieri scritti da queste icone della nostra terra. Continuiamo a fare tanto per il nostro paese, vogliamo renderlo attrattivo, chi viene a Calvizzano deve sapere che sta entrando in un luogo che ha la sua unicità, in un posto dove ci sono piazze e spazi innovativi e caratteristici”.
E poi ancora: “Via Diaz diventerà un percorso dove chi vi transiterà, potrà assisterà ad un mix di elementi storici e moderni. Il successo degli ombrelli ci insegna che basta davvero poco per attirare l’attenzione dei residenti dei comuni limitrofi. Da diversi mesi oramai Via Diaz è un via vai di persone. Tutti si fermano per immortalare lo scatto più bello. Stiamo cercando di riportare in alto il nome del nostro paese. Tanti cittadini mi hanno fermato e mi hanno ringraziato per l’impegno che stiamo mettendo in campo e hanno ammirato con stupore le nuove panchine. Stiamo finalmente ridando colore al paese, da troppo tempo spento”.
Sulla panchina dedicata a Totò, il principe della risata, c’è una sua poesia in dialetto: “ ‘A sera quanno ‘o sole se nne trase e dà ‘a cunzegna a luna p’ ‘a nuttata, lle dice dinto ‘a recchia- “I’ vaco ‘a casa: t’arraccumanno tutt’ ‘e nnammurate”.
Sulla panchina dedicata a De Filippo, invece, una sua massima sul popolo partenopeo: “La gestualità di noi napoletani è data dalla necessità di esprimerci, di farci capire senza l’uso della parola. Come avremmo fatto a comunicare con Turchi, Spagnoli, Tedeschi, Francesi, non potevamo mica ogni volta imparare la lingua”.
Infine, la panchina dedicata a Troisi reca la scritta: “La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli, quella dei ricchi dai loro genitori”.
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