Da alcuni giorni, il territorio sardo è invaso dalle fiamme, che non risparmiano niente, nemmeno una preziosa creatura millenaria come l’olivastro millenario di Cuglieri, il maestoso albero chiamato “Sa Tanca Manna”, che oggi non esiste più e che è diventato il simbolo di questo tragico evento.
Gli incendi, sparsi su gran parte della Sardegna, in particolare nella zona di Oristano, stanno arrecando gravi danni non solo al territorio, distruggendo ettari di foreste e campagne intere, ma anche agli animali e alle persone del luogo, costrette alla fuga.
A farne le spese è stato anche quello che è considerato il simbolo di Cuglieri, un piccolo borgo sul mare in provincia di Oristano. Questa piccola frazione di quasi tremila abitanti è circondata dai monti Ferru ed Entu, ricoperti di boschi. Nella zona, allevamento e agricoltura sono tra le attività principali svolte dalla gente del luogo. Quello che si sta verificando in questi giorni in Sardegna è una catastrofe ambientale, ma anche economica.
I roghi continuano a divampare e, dopo oltre 72 ore, le fiamme non si arrestano e continuano a divorare il territorio, soprattutto le zone di Oristano, il Montiferru, la Planargia e parte del Nuorese. Si tratta di roghi dalla portata straordinaria, contro cui l’antico olivastro, che aveva resistito per millenni, nulla ha potuto ed è stato arso dalle fiamme.
“Quanta rabbia e quanta tristezza” recita un tweet sul web.
“Sa Tanca Manna” prima e dopo i roghi
Probabilmente, si ritiene che la matrice degli incendi sul territorio sardo sia dolosa. Un sospetto che genera anche più rabbia perché, ancora una volta, a causa delle scellerate azioni umane, a pagarne le spese è la natura con le sue meravigliose creature.