“Non porterò rancore per qualche piccola persona che si è offerta al mercato della politica affaristica per tre soldi”- Così il sindaco di Napoli Luigi De Magistris in un messaggio scritto ieri alla città. ” Si passa alla storia per i valori che si posseggono, che non si comprano al mercato, si rimane invece omuncoli se si va con il cappello in mano per salire sul carro del potere per il potere” -.aggiunge De Magistris – in riferimento ai cambi di casacca di suoi assessori e di consiglieri comunali di “Dema”.
“Sono orgoglioso di aver tenuto Napoli con la schiena dritta e lo sguardo fiero e tenace – afferma ancora De Magistris – . non abbiamo mai mollato contro ostacoli enormi e insidiosissimi, abbiamo tenuto fuori il Sistema rendendo Napoli, ereditata oppressa da debiti, malaffare, rifiuti e rassegnazione, una città, pur tra mille problemi, che ha ritrovato la sua dignità nazionale ed internazionale, soprattutto grazie ai suoi abitanti, alla cultura, al turismo ed alla fantasia e capacità di un popolo che nessuno mai potrà soggiogare”.
“Nel cuore di una torrida estate di fine mandato la nostra giunta comunale non si è fermata un giorno – prosegue il sindaco – . l’altro ieri di sera abbiamo approvato delibere importanti sulla piantumazione di ulteriori alberi – fortissimo segnale di vita in un’estate attraversata da incendi criminali – sulla riqualificazione di tante altre scuole, sulla mobilità sostenibile, sul precariato nel lavoro pubblico, a cui si aggiungono le delibere della città metropolitana su strade, dissesto idrogeologico, rifiuti e tanto altro ancora. Per non parlare della capacità e prontezza con cui assessori e dirigenti hanno affrontato emergenze e problemi alcuni costruiti ad De Magistris fa poi riferimento alla campagna elettorale nella quale è impegnato per le regionali in Calabria.
“Mi sono anche gettato anima e cuore in un’altra missione politica che sembra anche questa impossibile, quella di diventare Presidente della Regione Calabria, periferia della periferia, terra abbandonata e sfruttata dalla politica nazionale e umiliata dalla politica regionale locale”.