Nel disperato tentativo di fuggire dall’Afghanistan, nuovamente sotto il controllo dei talebani, le persone si sono riversate in massa nell’aeroporto locale. Non pochi hanno tentato a tutti i costi di salire su uno dei voli in partenza, anche aggrappandosi all’esterno dell’aereo e, poco dopo il decollo, precipitando nel vuoto. Il numero di decessi sale ormai a 10, come riferito dalla tv Tolo News.
Nel tentativo di far tornare i funzionari statali a lavoro, i talebani hanno annunciato un’amnistia verso questi ultimi. Ma i disordini non cessano e, nonostante l’arrivo nella notte di altri 3000 soldati americani, il dipartimento di Stato ha comunque divulgato ai suoi cittadini l’invito a restare al riparo e ad evitare la zona aeroporto.
Lunedì, intorno alle 14.28, 74 persone, facente parte del personale dell’ambasciata italiana in Afghanistan, sono rientrati in patria con un aereo dell’Aeronautica Militare, atterrato a Fiumicino. Oltre a connazionali, sul volo era presente anche una ventina di ex collaboratori afghani, in pericolo se fossero rimasti in patria. È il primo volo di evacuazione. Nei giorni a seguire, altri voli partiranno per l’Italia per riportare a casa i connazionali rimasti nel Paese ed altri afghani da accogliere.
Sono almeno 10 i morti. Nel caos dell’assalto all’aeroporto, sono stati sparati dei colpi e, durante la dispersione incontrollata ci sono state delle vittime. Due persone armate sono state uccise da soldati americani. Altre due, aggrappate ad un aereo militare americano in volo, sono morte in seguito alla caduta. Secondo testimoni, i feriti sono una decina.
In tutto questo caos, i talebani promettono “serenità” alla nazione e di occuparsi dei bisogni della gente. Niente di più lontano dalla realtà.