In base agli studi più recenti, sembra che l’Italia si avvicina sempre più alla terza dose di vaccino.
Terza dose vaccini anti-Covid: sì o no? Se ne era già parlato in passato (per maggiori informazioni clicca qui!). Ora a quanto pare gli italiani si avvicinano sempre più alla necessità di una terza dose. Il Comitato Tecnico Scientifico sta infatti valutando i dati sulla quantità di anticorpi di coloro che si sono vaccinati all’inizio dell’anno. Sulla scia di quanto accade negli Stati Uniti e in Israele, sembrerebbe necessario inoculare una terza dose di vaccino a partire da ottobre con i soggetti fragili.
In Israele hanno condotto uno studio, sulla base del quale sono emersi dati importanti comparando un gruppo di persone vaccinate con due dosi e uno con tre. Nel primo gruppo a diventare positivi sono stati in 1.064, mentre nel secondo 37. Cosa accadrà dunque in Italia? A rispondere è il professor Franco Locatelli, coordinatore del CTS e presidente del Consiglio Superiore di Sanità:
«La terza dose è sicuramente necessaria al più presto per gli immunodepressi. Come sistema sanitario dobbiamo attivarci prioritariamente su questa categoria. I dati resi disponibili in queste ultime ore sul profilo di sicurezza e di efficacia della terza dose del vaccino Pfizer/BioNTech sono confortanti. Per altre categorie, i fragili per età anagrafica o patologia concomitante, è in atto una valutazione accurata delle evidenze disponibili rispetto alla durata della protezione conferita dalla vaccinazione. Sulla scorta di questi dati si deciderà se e quando somministrare la terza dose».
Insomma sembra che in autunno si avranno notizie più certe al riguardo. Fatto sta che l’eventuale terza dose (sempre più certa ormai) sarà effettuata con vaccini a RNA messaggero (Pfizer o Moderna), a prescindere dal vaccino che già è stato inoculato.
__
Continua a seguire il nostro sito e la pagina Facebook La Bussola TV per orientarti e informarti in Campania. Siamo anche su Instagram!