mercoledì, Novembre 27, 2024
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Nastri d’Argento 2021: premiati Napoli e gli innovatori del linguaggio della tv

L’edizione numero 75 dei premi assegnati agli esponenti di cinema si apre anche ai prodotti televisivi.

Mentre l’evento dedicato al cinema ha aperto la stagione estiva, la seconda tranche delle premiazioni dei Nastri d’Argento, assegnati lo scorso 18 settembre a Napoli, ha visto come protagoniste le serie tv. Guardando i titoli e i nomi vincitori dell’ultima edizione di uno dei riconoscimenti più importanti del nostro Paese, è subito chiara una cosa: la tv, sia privata che pubblica, sta cambiando il suo linguaggio. È proprio questo cambiamento che la giuria ha deciso di premiare, assegnando riconoscimenti a titoli nuovi e a registi spesso snobbati dal grande pubblico. E tra tutte queste novità, Napoli la fa da padrona, dimostrandosi ancora una volta uno dei luoghi dove il cambiamento, sia sociale che culturale, si manifesta con maggior prepotenza. 

I Nastri d’Argento per le serie dell’anno

Secondo la giuria di giornalisti dei Nastri d’Argento che, per la prima volta quest’anno, ha deciso di premiare anche le serie tv nazionali ed internazionali, tre sono le serie dell’anno. Tra loro spicca uno dei titoli più amati della scorsa stagione televisiva: “Il commissario Ricciardi“, serie nata dai romanzi di Maurizio De Giovanni e prodotta dalla Rai. Insieme ad essa, le due produzioni Sky “Petra” e “Romulus” hanno, secondo la giuria, “rinnovato, anche nell’immagine oltre che nel linguaggi, la grande fiction di qualità nell’ultima stagione”. Premiata anche la serie teen “Skam” prodotta in Italia da Netflix.

Tra le serie dell’anno non ci sono, però, solamente prodotti italiani. Cinque sono, infatti, le serie internazionali che  “hanno rilanciato lo stile autoriale e il racconto, ma anche il mercato italiano nel mondo”.

In primis, “L’amica geniale“, cui protagoniste Ludovica Nasti, Elisa Del Genio, Gaia Girace Margherita Mazzucco hanno anche ricevuto un riconoscimento speciale dei Nastri insieme a Nuovo Imaie. Premiate anche “The New Pope” insieme al suo regista Paolo Sorrentino, la serie “ZeroZeroZero” e “Gomorra“, cui protagonisti Marco D’Amore e Salvatore Esposito sono stati premiati per le loro interpretazioni. Premiata, infine, anche la serie “We are who we are” di Luca Guadagnino, anch’egli vincitore di un Nastro d’Argento come miglior regista.

Nastri per nuove e storiche icone del piccolo schermo

I Nastro d’Argento hanno anche premiato i nuovi e vecchi volti delle serie tv.

Nastro d’onore a Luca Zingaretti per i suoi 20 anni del Commissario Montalbano; riconoscimenti anche per Stefano Accorsi, attore ed ideatore del trittico seriale “1992“, “1993” e “1994“. Premiati anche Alessandro Borghi per “Suburra – La serie” e Silvio Orlando per il ruolo del Cardinale Voiello in “The new Pope”.

Tra le nuove icone del piccolo schermo, il premio per “la più sorprendente performance dell’anno” va a Matilda De Angelis per il suo ruolo in “The Undoing – Le verità non dette“, serie che la vede tra i protagonisti insieme a Nicole Kidman e Hugh Grant. Il premio Wella per l’immagine va, invece, a Ludovica Martino, protagonista della prima stagione di “Skam“.

Napoli vincitrice assoluta

C’è un motivo ben preciso per il quale la prima edizione dei Nastri d’Argento alle serie tv ha scelto come luogo della premiazione proprio Napoli. Dal 2005 a oggi, infatti, sono mille i progetti sostenuti in Campania, di cui 250 tra film e fiction. La città è diventata, ormai, un set a cielo aperto per serie di successo come “Gomorra” e “L’amica geniale”.

Ma il riconoscimento concreto di questo fermento che ha visto Napoli come protagonista negli ultimi anni va a colui che ha collaborato in maniera importante affinché Napoli diventasse uno dei set preferiti dalla televisione italiana. A Maurizio De Giovanni va il Nastro Speciale condiviso con Siae per la scrittura: è proprio dai suoi romanzi, infatti, che nascono alcuni dei titoli diventati capisaldi della televisione pubblica.

Da “I bastardi di Pizzofalcone” a “Il commissario Ricciardi” passando per “Mina Settembre“, a De Giovanni va il merito di essere il padre di quei personaggi che, dalla scrittura alla trasposizione in immagini, sono riusciti a conquistare pubblico e critica.

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