Si tratta del secondo suicidio nel carcere di Benevento, il settimo in Campania solo nel 2021.
Un detenuto di 27 anni si è tolto la vita nel carcere di Benevento, dove era arrivato qualche giorno fa da Palermo. Il giovane, di origini napoletane con, aveva subito numerosi trasferimenti di carcere in carcere. Sulla morte del giovane la Procura ha aperto un’inchiesta ed è stata disposta un’autopsia sul corpo per chiarire le modalità della morte.
Secondo suicidio in un anno nel carcere di Benevento, la denuncia de garante dei detenuti
A chiedere a gran voce migliori qualità di vita per i detenuti in Campania è Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della regione.
Non intendo interrogarmi sulle cause che hanno indotto il giovane detenuto, con problemi psichici, a compiere il gesto estremo. Vengano seguiti e monitorati da figure professionali ad hoc e a tempo pieno: psichiatri, tecnici della riabilitazione, psicologi, assistenti sociali. A Benevento e in tantissimi istituti penitenziari della Campania non è così.
La situazione dei detenuti in Campania, in particolare di coloro che soffrono di problemi psichiatrici, è sempre più critica.
Quattro detenuti su dieci in Campania hanno problematiche psichiatriche, mentre il 65% convive con un disturbo della personalità e nel 2020 la percentuale degli psicofarmaci somministrati ai detenuti rappresenta il 43% dell’utilizzo complessivo di farmaci.
Proprio per trovare una soluzione ad un problema sempre più pressante, Ciambriello annuncia di aver chiesto immediati provvedimenti.
Per fronteggiare gli innumerevoli casi critici come quello del 27enne, una vita difficile e travagliata, ho chiesto al provveditore campano dell’amministrazione penitenziaria di convocare subito un incontro con i responsabili regionali e provinciali della sanità penitenziaria, i garanti territoriali, i presidenti della magistratura di sorveglianza.
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