35% della capienza se al chiuso, 50% se all’aperto. Obbligo di Green Pass e mascherina (ma non per ballare). Queste alcune delle misure per le graduali riaperture delle discoteche. Atteso nel pomeriggio il decreto del Cdm.
Popolo della notte, l’attesa è finita. Sembra, infatti, che il via libera alle discoteche, attività rimaste completamente fuori dalle riaperture, sia solo una questione di ore.
Della riapertura delle discoteche si stava parlando già da giorni. Tuttavia, nonostante le diverse pressioni politiche che invitavano Draghi a rivedere le chiusure, il governo stava aspettando il parere del Comitato tecnico-scientifico (Cts) per potersi esprimere in merito alla spinosa questione. La scelta della prudenza da parte di Draghi, infatti, sembra del tutto lecita, visto anche il grande caos generato dalla prematura riapertura delle discoteche lo scorso anno, quando i locali notturni sono stati al centro di un tira e molla di cui, soprattutto al tempo, non avevamo proprio bisogno.
Ma in un anno di passi in avanti ne abbiamo fatti, per fortuna. L’imponente campagna di vaccinazione e l’utilizzo di strumenti come il Green Pass, ad esempio, ci hanno permesso di procedere alla riapertura di quasi tutte le attività, ritornando a una semi-normalità con una generale stabilizzazione dei nuovi casi di COVID-19. Tutto ciò mantiene la situazione pandemica, per il momento, ancora sotto controllo.
Il parere del Cts sulle riaperture delle discoteche
Quando richiesto, quindi, è arrivato il parere positivo del Cts per progressive riaperture dei locali notturni in zona bianca, i quali però dovranno comunque verificare il rigoroso rispetto di alcune misure di sicurezza indispensabili. Dunque, il governo Draghi si prepara a varare un nuovo decreto legge che contenga la regolamentazione della riapertura delle discoteche, insieme all’ulteriore allentamento delle misure di sicurezza per altri locali, come cinema, teatri, stadi e palazzetti. La riunione del Consiglio dei ministri è attesa per questo pomeriggio.
Il Cts sulle discoteche è stato chiaro. Se la situazione epidemiologica permette di prenderne in considerazione la riapertura, questa deve seguire delle regole ben precise.
Secondo il Comitato di esperti, le discoteche potranno riaprire in zona bianca al 35% della capienza se al chiuso, al 50% se all’aperto. Il Green Pass sarà obbligatorio, così come pure l’uso della mascherina. Unica eccezione fatta per il ballo, durante il quale l’uso del dispositivo di protezione non sarà obbligatorio, in quanto il ballo è stato assimilato all’attività fisica al chiuso. Inoltre, saranno obbligatori l’uso di bicchieri monouso e la sanificazione. I gestori dovranno anche garantire la presenza di impianti di aereazione adeguati, che non prevedano il ricircolo dell’aria.
Nel decreto novità anche per cultura e sport
Contestualmente alle riaperture delle discoteche, al centro del decreto da varare dovrebbe esserci anche l’ampliamento della capienza degli impianti sportivi e dei luoghi della cultura.
Per cinema, teatri e sale da concerto potrebbe esserci l’estensione della capienza all’80% per i luoghi al chiuso e fino al 100% per quelli all’aperto. La capienza massima degli stadi e dei palazzetti, invece, passerebbe al 75% per quelli all’aperto e al 50% per quelli al chiuso.
Un ‘finto’ passo in avanti per alcuni
Tuttavia, la notizia del via libera per le discoteche a queste condizioni non è stata vista di buon occhio dai gestori dei locali e dai sindacati, che considerano le restrizioni assolutamente insostenibili e anti-economiche. Il pomo della discordia sembra essere la richiesta del Green Pass obbligatorio che, per molti, sarebbe una condizione che permetterebbe di poter aumentare la capienza massima dei locali.
“Riempiendo il locale solo al 35%, non si coprirebbero nemmeno i costi vivi”, spiega Gianni Indino, presidente del Silb-Fipe Emilia-Romagna, su Ansa. Le condizioni di riapertura sono troppo restrittive anche per Maurizio Pasca, presidente del Silb – il sindacato dei gestori delle sale da ballo – il quale afferma su Ansa:
“L’importante è riaprire ma così le condizioni non sono favorevoli, perché incideranno sui costi, mi auguro che in sede di Cdm si possano rivedere le percentuali sulla capienza nei prossimi giorni. Altrimenti in queste condizioni per molti sarà difficile riaprire”.
La questione resta spinosa
Insomma, la questione resta molto spinosa, anche perché le discoteche rappresentano notoriamente quei luoghi in cui il contenimento del virus è più difficile.
Il parere positivo sulle riaperture arriva, inoltre, a poca distanza dal monito dell’OMS, che chiede a tutti di non abbassare la guardia sul virus. Perché sarebbe sbagliato pensare che la pandemia sia finita. “[L]a situazione è ancora incredibilmente dinamica” perché “non abbiamo il controllo di questo virus”, ha spiegato Maria Van Kerkhove, l’incaricata dell’OMS per la gestione della pandemia (sui suoi profili social l’OMS ha gestito una sessione live di Q&A).
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