Ormai è arrivata alle conclusioni la storia d’amore tra l’attrice Ambra Angiolini e l’allenatore della Juventus Massimiliano Allegri. Come ogni fine relazione che si rispetti non mancano le frecciatine, le prime parole post rottura sono dell’attrice. Lei ha affermato che nella coppia lui “non c’è mai stato“. La parte “lesa” non ha ancora risposto, anzi l’allenatore non si è pronunciato sulla rottura restando in silenzio stampa.
Angiolini Allegri la coppia nascosta poi scoppiata
A fare da sfondo all’inizio di questa storia d’amore, durata 4 anni, la bella Torino. Proprio nella città piemontese si erano incontrati i due un po’ per caso ad una cena d’amici in comune. Lui stava ancora allenando la Juventus durante la prima esperienza in bianconero, lei stava girando un film, “La verità vi prego sull’amore”. La coppia venne allo scoperto in estate, in Toscana, all’Argentario, dove i due si concessero una breve vacanza. Entrambi molto gelosi della loro vita privata, si sono mostrati poco insieme. Fino a quando settimana scorsa il giornale “Chi Magazine” di Alfonso Signorini ha annunciato la rottura. La cosa è stata poi confermata da Ambra a Striscia la notizia, che le ha consegnato il Tapiro d’Oro. La consegna ha scatenato le polemiche tra i telespettatori ma soprattutto della figlia di Ambra, Jolanda Renga che dice “So bene che, in quanto personaggio pubblico, secondo alcuni è giusto che la sua vita, anche quella privata, venga sbandierata ai quattro venti ma è davvero necessario infierire? Perchè venire da lei a Milano? Perchè non andare a Torino? Perchè si è fidata della persona con cui stava e con cui ha condiviso quattro anni della sua vita?”.
Non per ultima è però la dichiarazione della diretta interessata a Radio Capital dove ha parlato apertamente della fine della sua relazione. “Esiste per tutti il giorno zero, è un momento in cui non si vince, non si perde, ma si riparte. Ci si allontana dalle persone, che diventano ricordi, da quelle che non restano, da quelle che in fondo non ci sono mai state. Si chiama giorno zero, perché quello che segue lo zero è sempre un inizio e negli inizi non si conosce sconfitta”.