«Per me lo studio è catartico: è una fonte di consolazione, è un porto sicuro nel quale approdare quando mi sento triste, perché so che può fare la differenza». Sono le parole di Mario Ferrante in un’intervista per Fanpage: Il giovane è un 19enne di San Potito Sannitico, comune in provincia di Caserta, insignito dell’onorificenza di Alfiere del Lavoro dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’onorificenza viene conferita, annualmente, ai venticinque migliori studenti diplomati alla scuola secondaria superiore. Ha raccontato di essersi sentito incredulo durante la premiazione, avvenuta in data martedì 26 Ottobre: «Mi sentivo quasi fuori luogo, perché pochi giorni fa non mi sarei mai aspettato una cosa del genere: non pensavo qua in provincia di essere eletto io tra le varie candidature». Una candidatura presentata dal preside del suo istituto e che Mario non credeva avrebbe portato ad un tale risultato.
«Avevo ricevuto diverse telefonate però inizialmente non ho risposto, perché in genere non lo faccio con i numeri sconosciuti. Poi sono venuto a sapere, tramite il liceo, che in realtà cercavano me. Dopo una telefonata per la conferma dei dati personali, quando mi hanno confermato tramite messaggio che la cerimonia si sarebbe tenuta il 26, mi sono emozionato». Ferrante ha avuto una carriera da studente a dir poco brillante: tutti 10 e un solo 9 al secondo anno del liceo scientifico “Galileo Galilei” di Piedimonte Matese, sempre in provincia di Caserta.
Mario racconta che questo riconoscimento è molto importante, e che il suo significato va oltre chi lo riceve. «È sicuramente la premiazione del mio percorso scolastico, però significa anzitutto che le istituzioni ci sono e che il merito viene effettivamente premiato. Questo premio mi spinge a rappresentare tutti quegli studenti che affrontano le difficoltà, che a volte sono scoraggiati perché credono di non farcela e invece con il tempo, e con il sacrificio, scoprono che tutto torna».
Chiestogli «Qual è il segreto per raggiungere un tale risultato?», Mario risponde che l’ingrediente fondamentale, per lui, è la passione. «Dietro tutti i sacrifici ci deve essere per forza la passione, poi l’amore per la cultura e la determinazione che mi hanno portato a raggiungere questo premio, che non è un punto di traguardo, ma un inizio perché lì adesso ho appena cominciato l’università». Ferrante ora frequenta la facoltà di Fisica all’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. «Da grande vorrei diventare un fisico. Mi piacerebbe soprattutto andare nella ricerca, perché amo studiare e aggiornarmi. Però non mi dispiacerebbe anche l’insegnamento: trasmettere la conoscenza agli altri è bellissimo».
La candidatura per essere insigniti dell’onorificenza di Alfiere del Lavoro viene inoltrata dai presidi delle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia. I venticinque studenti sono selezionati fra i migliori indicati: non può essercene più di uno per ogni scuola e più di uno per provincia. I requisiti necessari per poter aspirare ad essere uno tra i migliori venticinque studenti d’Italia sono: una votazione minima di 9 su 10 alla licenza media, almeno una media di 8 su 10 per ciascuno dei primi quattro anni della scuola superiore e una votazione di 100 su 100 all’esame di Stato. Per il 2021, i dirigenti scolastici hanno segnalato 3.015 studenti, di cui 2.789 con i requisiti richiesti. Tra questi emerge un numero maggiore di donne, pari a 1.755 donne, rispetto ai 1.034 uomini.
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