Dopo le indiscrezioni sul possibile abbandono del doppio utente da parte di DAZN si registra un incremento di abbonamenti piratati venduti su Telegram. Tra i vari servizi offerti illegalmente, quello più piratato sarebbe proprio il canale di streaming di eventi sportivi.
All’indomani delle indiscrezioni, riportate da più fonti, che vedono un clamoroso cambio delle politiche di condivisone di DAZN, iniziano già ad aprirsi scenari di pirateria. Il colosso dello streaming ha infatti deciso di non consentire più la condivisione multiutente.
Quello della pirateria è un fenomeno diffuso e complesso, che offre agli utenti la possibilità di avere abbonamenti, ovviamente illegali, a prezzi molto ridotti rispetto alle controparti legali. Tale situazione però non riguarda solo DAZN, ma in pratica ogni servizio cui è possibile abbonarsi dietro pagamento (come anche Disney+, Netflix, Spotify, ecc…).
Tuttavia, come riporta l’analisi del Sole 24 Ore, a seguito delle indiscrezioni uscite nelle ultime ore molti utenti sarebbero “in fuga” dalla piattaforma DAZN. Gli oramai ex utenti si starebbero ora orientando, appunto, sul cosiddetto “pezzotto”, portando ad un boom di account pirata e servizi IPTV.
Il malcontento degli utenti
Sono quindi in tanti quelli ad essersi fatti tentare dal prezzo più abbordabile di questi servizi illegali. DAZN, per esempio, aveva un costo di 30euro mensili, cifra però riducibile a 15 “smezzando” l’abbonamento con un’altra persona. La prospettiva di dover pagare il prezzo pieno e i problemi tecnici che in molti hanno riscontrato durante la fruizione del servizio sarebbero quindi stati i punti cruciali che hanno incentivato parte dell’utenza a cercare soluzioni alternative.
“A questo punto ascolto la partita alla radio“. E’ questa infatti una delle frasi di tendenza pronunciata ironicamente da molti appassionati di sport oramai sul piede di guerra, che testimonia l’impopolarità di questa ipotesi.
Le ragioni di DAZN
Il nodo DAZN rimane per ora solo un’indiscrezione non ufficialmente confermata, solo il tempo potrà dirci quindi quali saranno le intenzioni della piattaforma, anche alla luce del diffuso malcontento dei consumatori. E’ però anche lecito aspettarsi maggiori controlli su tali servizi pirata per arginare il fenomeno.
E’ interessante inoltre notare come tale misura di Dazn sarebbe una contromossa volta proprio a contrastare la pirateria, cosa che per ora sta sortendo l’effetto contrario. Anche in questo caso sarà necessario attendere ulteriori sviluppi per capirà chi avrà ragione.
Il sistema di pagamenti e le truffe
I pagamenti avvengono attraverso PaySafeCard ma anche buoni Amazon, che permettono di eludere i controlli. In alcuni casi però si tratta di vere e proprie truffe, venute a galla da quando DAZN ha eliminato il mese di prova.
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