Domani, 11 Novembre 2021, Ponticelli chiama la città di Napoli. Rivolgendosi alla città distratta, assente, invitandola ad alzare la testa.
Appuntamento alle ore 9,30 in piazza Egizio Sandomenico, in ricordo delle vittime innocenti della “strage del bar Sayonara”.
Un ricordo incentrato sulla memoria e l’impegno per liberare la città dal male peggiore: la camorra.
L’11 Novembre 1989 non si può dimenticare, non si deve dimenticare.
L’11 Novembre di 32 anni fa a Ponticelli, un sabato alle ore 18,30 entrò in azione un commando di killer armati di fucili a canne mozze e pistole. Sei morti ammazzati, solo due scelti a bersaglio. Gli altri quattro vittime innocenti uccise per errore da killer sotto l’effetto di droga e che non conoscevano i volti della loro missione di morte: Gaetano De Cicco, Domenico Guarracino, Salvatore Benaglia e Gaetano Di Nocera.
Il tutto accade tra il bar Sayonara e il bar Luisa, a pochi passi dai giardinetti dove giocano i bambini
Il ricordo è indelebile nella mente di tutti gli abitanti di Ponticelli e della città di Napoli. Il ricordo, però, non basta, ma è necessario impegnarsi per combattere i poteri delle organizzazioni criminali.
Napoli ha una responsabilità: non essere indifferente e lavorare per costruire un futuro diverso per le nuove generazioni.
“La strage del Bar Sayonara doveva rappresentare uno spartiacque, tra il prima e il dopo, ma così non è stato. A Ponticelli, così come in altri quartieri della città, si continua ad uccidere. I quartieri della periferia Est sono in guerra. Strade, piazze, rioni, condomini, si sono trasformati in campi di battaglia con attentati e agguati. Il morto ammazzato, la vittima casuale, il cratere della bomba deflagrata, i buchi nei muri dei proiettili della “stesa”, la macchia di sangue, le tracce di gesso dei bossoli a terra esplosi per ferire o ammazzare sono ormai l’ornamento urbano. In poche settimane: quattro bombe, “stese”, attentati incendiari, ferimenti, agguati con due morti ammazzati. È terrorismo camorrista. È una guerra endemica che non si ferma. Nel trentaduesimo anniversario di quella strage, Napoli non deve dimenticare.”– questo l’appello del Comitato di liberazione dalla camorra.
“Sarò in piazza come sempre ma Ponticelli oggi ha bisogno di qualche commemorazione in meno e qualche azione concreta in più. La città orientale oggi è più che mai ai margini del progetto di città ed è tagliata fuori dai circuiti economici cittadini, dal turismo e anche dai servizi che pure potrebbe avere visto che ospita realtà come Ospedale del Mare e università. Senza sviluppo vince la Camorra ! Questo bisogna chiedere a gran voce. Ho paura che questi eventi ormai ridotti agli addetti ai lavori risultino utili solo a giustificarne l’esistenza e fini a se stessi. Chiedo un intervento straordinario della regione e del governo per Ponticelli cosi come ci fu per Scampia , occorre affidare l’enorme patrimonio pubblico a chi abbia la capacità di gestirlo e le risorse per potere tirare dalla strada ragazzi e ragazze e dargli un futuro vero non solo spazi ludici. Spero che questo appello possa stimolare una discussione vera e non di cartone altrimenti ci saremo fatti solo l’ennesima sfilata di buoni propositi.” – così commenta Patrizio Gragnano, Consigliere della Municipalità 6.