Cotechino e lenticchie sarà il piatto che stasera finirà sulle tavole di milioni di italiani, ma vi siete mai chiesti perché c’è questa tradizione a Capodanno?
È una usanza che ha origine dall’antica usanza romana di regalare una “scarsella”, ovvero una borsa di cuoio, legata alla cintura e contenente lenticchie, con l’augurio che si trasformassero in monete sonanti. Il nome lenticchia, infatti, deriva dalla particolare forma a lente di questi legumi, che ricorda quella di una moneta. Dunque, si dice che le lenticchie, se mangiate a Capodanno, portino soldi e quindi fortuna in ambito economico.
C’è un episodio narrato nel libro della Genesi da cui pare abbia avuto origine la credenza che questo legume porti soldi.
Si narra infatti che Esaù, durante una lite col fratello Giacobbe, decise di scambiare tutti suoi avere in cambio di un piatto di zuppa con le lenticchie. Pare quindi che proprio da questo episodio sia nata la credenza che le lenticchie siano simbolo di ricchezza e di denaro.
La storia piano piano si è trasformata in tradizione e all’epoca romana si era soliti regalare un sacchetto di lenticchie agli amici la notte del 31, allo scoccare della mezzanotte, sperando che si trasformassero in monete.
Diversamente, il cotechino più che un cibo portafortuna, è emblema di prosperità. Si tratta di un insaccato molto grasso e speziato che è proprio il simbolo del benessere. Lo si mangia a Capodanno, per augurarsi un anno ricco e pieno di benessere per tutte le persone che si amano!
La differenza tra cotechino e zampone sta nell’involucro. Lo zampone è fatto con la zampa del maiale a cui viene eliminato l’osso centrale in modo da poterlo farcire. L’involucro del cotechino invece è una parte di budello del maiale. Il ripieno di entrambi è uguale. Il ripieno è composto di carne tra: guancia, spalla, gola, e testa. Vengono tritati tutti gli ingredienti, conditi con spezie varie e possono essere serviti con contorno di lenticchie, purè di patate o altri tipi di legumi.