Credeva che il figlio di 2 anni fosse affetto da ritardo mentale. Così ieri sera, 2 gennaio, intorno alle 21, è uscita di casa col bimbo, è andata in riva al mare e lo ha gettato in acqua. Subito dopo ha chiesto aiuto, ma era ormai già troppo tardi: per il piccolo non c’era già più nulla da fare, quando alcuni ragazzi hanno raggiunto il corpicino era già esanime.
La madre, una 40enne del posto, è stata interrogata dal pm di Torre Annunziata in presenza del difensore di fiducia e verrà trasferita nel carcere femminile di Pozzuoli: è gravemente indiziata del reato di omicidio volontario, in mattinata nei suoi confronti la Procura di Torre Annunziata ha emesso un provvedimento di fermo.
La tragedia è avvenuta tra le ore 22.30 e le 22.45 di ieri, 2 gennaio 2022. Diversi presenti hanno raccontato di avere sentito la donna che gridava e chiedeva aiuto, anche se non è chiaro se anche lei fosse in acqua o se fosse rimasta sulla battigia; a quel punto alcuni ragazzi si sarebbero avvicinati per soccorrere lei e il bambino, ma per il piccolo non ci sarebbe stato già più nulla da fare. Nonostante i tentativi di rianimarlo, è stato dichiarato deceduto per annegamento.
Sulla scorta delle prime acquisizioni investigative, pare che la donna avesse deciso di uccidere il bambino perché convinta che fosse affetto da disabilità, nonostante non vi fossero conferme in tal senso dal punto di vista sanitario.
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