venerdì, Novembre 22, 2024
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Gianni di Marzio, addio all’uomo che scoprì Maradona

A dare l’annuncio della scomparsa all’età di 82 anni il figlio Gianluca, noto giornalista di Sky Sport.

Cordoglio sentito a Napoli e non solo per la scomparsa di Gianni di Marzio, storico allenatore, dirigente e poi opinionista. Tutto il mondo del calcio si stringe attorno al dolore del figlio Gianluca che questa mattina, con un tweet, ha annunciato la morte del padre:

Sei stato un grande papà, mi hai insegnato tutto e non sarò l’unico a non dimenticarti mai.

L’addio a Gianni di Marzio non può non citare uno dei maggiori vanti della sua carriera: quello di aver scoperto in Argentina Diego Armando Maradona e di averlo portato oltreoceano:

Adesso potrai allenarlo il tuo caro amato Diego.

Ma la scoperta di Maradona rappresenta solamente la ciliegina sulla torta della carriera di un uomo come di Marzio, costellata di successi e soddisfazioni personali.

Le panchine di di Marzio

Dopo una breve esperienza sul campo alla quale dovette dire addio a causa di un infortunio, comincia per di Marzio la gavetta sulle panchine delle categorie minori allenando Internapoli, Nocerina, Juve Stabia e Brindisi. Riesce poi, dopo una splendida stagione, a portare il Catanzaro in Serie A. Il periodo d’oro comincia, però, a Napoli dove arriva nel 1977 e ci rimane per due anni, guadagnandosi un quinto posto in classifica. Ritorna poi alla serie B dove allena il Genoa (1979-80), il Lecce (1980-82) e riesce a portare il Catania in serie A. Dopo un periodo al Cosenza che riesce a portare in B, chiude la carriera da allenatore al Palermo nella stagione 1991-92.

La carriera da allenatore gli vale due “Seminatore d’oro“, riconoscimento che prenderà poi il nome di “Panchina d’oro” per le stagioni con la Nocerina (1971-71) e col Catanzaro (1975-76).

Non solo un allenatore

Ma per un uomo come di Marzio la carriera da allenatore non avrebbe potuto essere abbastanza. Il calcio era la sua vita e lo dimostra l’impegno e la passione che ha investito non solamente dalla panchina, ma anche come prezioso consigliere.

Fu lui, ad esempio, a suggerire a Corrado Ferlaino alla fine degli anni Settanta il nome di un calciatore argentino capace di fare il giocoliere con i suoi piedi d’oro, facendo palleggiare delle comuni arance. Quell’intuizione fece arrivare, sebbene con qualche anno di ritardo, al Napoli – e a Napoli – qualcuno destinato a diventare molto più che un semplice calciatore: Diego Armando Maradona.

L’affetto di Gianni di Marzio per la sua città d’origine non si è mai spezzato definitivamente, e il suo volto era familiare in programmi televisivi locali e nazionali dove si divertiva ad animare dibattiti calcistici.

E neanche Napoli lo ha mai dimenticato: il suo volto è immortalato sui muri della fermata della Cumana nei pressi dello stadio Maradona, tra le grandi personalità che hanno contribuito alla storia del calcio Napoli.

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