domenica, Ottobre 6, 2024
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Oggi la prima votazione per il nuovo Presidente della Repubblica

Il primo scrutinio per l’elezione del Capo dello Stato si terrà dalle 15 in poi senza intesa tra i partiti e con l’unica certezza, salvo sorprese, che nelle urne finiranno molte schede bianche.

La domenica di vigilia si è consumata tra mosse tattiche, incontri , telefonate e veti incrociati.

A smuovere le acque ci pensa però il segretario del Pd Enrico Letta che nell’incontro di oggi con Salvini chiederà una presa di posizione chiara su Mario Draghi: “Ha rappresentato per l’Italia una straordinaria risorsa e il compito di tutti noi è di preservarlo.

Dopo l’uscita di scena di Silvio Berlusconi il centrodestra naviga a vista. La rosa di nomi annunciata da Matteo Salvini ancora non c’è anche se l’ex ministro fa sapere, dopo aver informato il Cavaliere, di essere al lavoro per candidature sulla cui “levatura difficilmente qualcuno potrà porre veti”. Le carte sono ancora coperte ma Salvini su due punti appare irremovibile: “Togliere Draghi da palazzo Chigi è pericoloso” e poi “Pier Ferdinando Casini non è un candidato del centrodestra“: Un doppio messaggio che il leader della Lega recapita al premier ed al resto delle forze politiche che sul nome dell’ex presidente della Camera sembrano aver aperto qualche spiraglio. In attesa delle proposte del centrodestra, Pd-M5s e Leu si ritrovano a conclave per mettere a punto la strategia.

Un nuovo incontro è in programma ma Letta, Conte e Speranza formalizzano intanto una proposta: un tavolo con tutte le forze politiche per arrivare ad un candidato condiviso. Nessun nome viene reso noto anche se il Pd individua nel fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi “il profilo di presidente ideale”. Letta ,che prima riunisce i ministri dem e poi tutti i grandi elettori del Pd, prova a dare anche un timing sull’elezione del successore di Mattarella: tra martedì e mercoledì si arriverà ad una candidatura condivisa. Ma sui nomi troppo vicini allo schieramento avversario, il leader Dem alza il muro: “Ulteriori candidature di centrodestra faranno la stessa fine di quella di Berlusconi. È il metodo che era sbagliato”. Alla finestra c’è Matteo Renzi. Il leader di Iv invita alla calma “adesso siamo ai tatticismo esasperato”, ma non esclude dalla corsa nè Mario Draghi nè l’ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini a differenza di Riccardi che a suo giudizio “non ha chance”.

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