di Raffaele Accetta- Perché Putin ha attaccato l’Ucraina e come mai l’Italia non è tenuta ad intervenire militarmente…
È ciò che si cercherà di spiegare in questo articolo: la motivazione alla base dell’attuale guerra tra Russia ed Ucraina e la risposta ai dubbi sull’atteggiamento dell’Italia.
Un passo indietro
Innanzitutto occorrerà fare un “piccolo” passo indietro di circa 30 anni, quando il mondo era diviso in due grandi blocchi: l’Impero Americano da un lato (che rappresentava il cosiddetto “mondo libero” costituito dalle democrazie occidentali e l’economia capitalista) e l’Impero Sovietico dall’altro (costituito dai paesi comunisti guidati dalla Russia).
Dunque questi due mondi erano rappresentati da due blocchi militari diversi: da una parte il “Patto Atlantico” o “Nato” (Stati Uniti, Francia, Germania, Italia, Spagna ecc.); dall’altra il “Patto di Varsavia” (Paesi Sovietici).
Dunque tra la Russia e i suoi nemici della Nato era presente una corposa fetta di zona cuscinetto –costituita dalla Polonia, Ucraina, Romania ecc.
Anni ’90
Quando nel ’90 il Patto di Varsavia si è sciolto, tutti i Paesi della zona cuscinetto (tranne Bielorussia ed Ucraina) hanno deciso di passare alla Nato.
Mentre la Bielorussia rimane con la Russia, l’Ucraina invece decide di non far parte nè della Nato nè dell’influenza russa, diventando così un territorio indipendente.
Ciò grossomodo alla Russia non dispiace troppo, in quanto almeno la vicina Ucraina non si è alleata con i suoi nemici.
Ma cosa accadrebbe dunque se anche il territorio ucraino chiedesse alla Nato di farne parte ed essa accettasse? Beh, senza ombra di dubbio, la capitale russa Mosca si potrebbe ritrovare l’intero esercito della Nato sotto casa.
Tornando ai nostri giorni, tutto ciò quindi non piace a Putin che vuole assolutamente evitare di correre questo rischio.
Situazione Attuale
Quanto descritto poc’anzi lascia comprendere il perché delle recenti minacce -del Presidente della Federazione Russa- di invadere Kiev (capitale ucraina), concretizzatesi qualche giorno fa.
Considerando che parte dell’esercito russo già da mesi si trova nella zona di confine con l’Ucraina, Putin ha posto agli U.S.A. una richiesta come condizione della sua ritirata: mettere per iscritto di non accettare mai l’ingresso dell’Ucraina nella Nato.
La richiesta chiaramente non è stata accettata per ovvi motivi.
Ha ragione Putin con questa richiesta?
Dal punto di vista russo è comprensibile che la Russia non voglia tutti i suoi nemici “sotto il naso”.
Dal punto di vista ucraino tutto ciò non ha senso in quanto è uno Stato Sovrano e ha giustamente il diritto di essere libero di decidere con chi stare.
Perché l’esercito Italiano non è obbligato ad intervenire?
Come anticipato precedentemente c’è infatti da sottolineare il fatto che l’Ucraina è attualmente un Paese Indipendente che non appartiene alla Nato, ragion per cui non ci sono tutti i vincoli che scatterebbero invece nel caso di guerra con un Paese della Nato verso tutti i Paesi facenti parte di essa, tra cui appunto anche l’Italia.
Conclusioni finali
Analizzata la questione storica, considerati i diversi punti di vista e ponendo attenzione a tutto ciò che sta accadendo in questi giorni, non ci resta che sperare che questo conflitto possa risolversi nella miglior maniera possibile.
Quasi inutile sottolineare come allo stato attuale qualsiasi previsione futura sarebbe poco verosimile.
Da tenere a mente come le sanzioni che sta ricevendo la Russia consistano sostanzialmente in limitazioni di mercato ed esclusioni significative. Da non sottovalutare la pericolosa indifferenza mostrata dalla Cina che potrebbe successivamente fare lo stesso per riappropriarsi di Taiwan. Da non dimenticare come la guerra tra Russia ed Ucraina esista già dal 2014 con la Guerra del Donbass.
Ritengo opportuno concludere quest’articolo con una frase molto riflessiva di Gandhi:
“Il giorno in cui il potere dell’amore supererà l’amore per il potere il mondo potrà scoprire la pace.”
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