Si raccolgono in chiesa ma anche in minimarket gli aiuti che i napoletani stanno inviando in Ucraina dopo l’appello sui social della comunità dell’est Europa residente in città.
Cuore delle operazioni è la sacrestia della chiesa Santa Maria trasformata in magazzino dove dai primi giorni dell’assedio russo decine di volontarie ucraine sono impegnate a dividere il materiale raccolto.
”Abbiamo bisogno di tutto – dice Valentina – ma soprattutto di farmaci e presidi per curare i militari feriti e cibo e abiti per bambini”.
Tra gli scatoloni che ormai lasciano poco spazio nell’antico e affrescato salone attiguo alla chiesa continuano ad arrivare aiuti ed a scaricare i pacchi dai camion, come quello arrivato carico di medicinali dalla Farmacia solidale della Diocesi di Napoli . A caricare la merce arrivata all’esterno della chiesa su l’ennesimo camion ci pensa anche qualche passante che da una mano a liberare subito strada in attesa del prossimo carico.
Quello che accade in chiesa accade anche in un minimarket alimentare gestito da ucraini nei pressi della stazione Centrale.
”Qualcuno ha messo suoi social l’appello con il mio numero di telefono – spiega Mariana, responsabile del punto vendita – e da due giorni sono impegnata a rispondere al cellulare a persone che poi portano qui in negozio aiuti da inviare in Ucraina”.
C’e’ chi più sbrigativamente fa la spesa nel supermarket lasciando poi ai commessi quanto acquistato o chi si presenta con pacchi già confezionati.
Su uno si fa notare una scritta in inglese ” Sorry for the human stupidity. We are with you!