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21 Marzo a Napoli: il dovere di impegnarsi in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Domani lunedì 21 marzo, primo giorno di primavera, Napoli sarà lo scenario della manifestazione nazionale della XXVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e Avviso pubblico, in collaborazione con la Rai e con il patrocinio del Comune di Napoli, della Regione Campania e della Fondazione Polis.

Sono 300 i pullman che arriveranno a Napoli da tutta Italia con a bordo oltre 15mila ragazzi che hanno deciso di gridare il loro `no´ alle mafie.

La manifestazione prenderà il via alle ore 9 da piazza Garibaldi con un corteo che, attraversando la città, arriverà a piazza Plebiscito. Qui saranno letti i nomi di tutte le vittime innocenti di mafia: semplici cittadini, magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali. Nella piazza napoletana e in contemporanea in tante altre piazze d’Italia si ritroverà il Paese che si ribella all’indifferenza, all’illegalità, alle mafie e alla corruzione.

“Il nostro Paese deve ricordare non solo i nomi importanti, ma tutti quei figli, padri, madri, mariti, mogli il cui dolore dei familiari è uguale e profondo. Il Paese deve scrivere quei nomi nelle proprie coscienze perché sono morti per la democrazia, per la libertà e allora noi non possiamo assolutamente essere superficiali”- ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera.

Slogan della manifestazione è `Terra mia. Coltura e Cultura´ che vuole unire due dimensioni di impegno da cui ripartire: prendersi cura della comunità locale e reinterpretare il nostro essere cittadini globali a partire dall’attenzione al contesto in cui si vive; e la coltura nella terra con la cultura delle coscienze.

Un giorno di riflessione all’interno delle coscienze di tutti, ma anche un giorno di impegno. Quell’impegno frutto di un lavoro quotidiano incentrato sul non dimenticare e non normalizzare le mafie. Quell’impegno per tutte le vittime innocenti morte per le quali noi dobbiamo essere più vivi.  

Le mafie esistono ancora e sono ancora più forti di prima, non sono state ancora non sconfitte. Le mafie per molti non sono un problema e, quindi, vengono messe da parte. Parlare di mafie, di criminalità, dei fenomeni di corruzione, di ecomafie, di usura è un dovere dello Stato. È dovere dello Stato essere presente nei contesti scomodi, lontani e bistrattati, per riportare luce sulla verità.

Ed è una responsabilità di tutti i cittadini che per essere tali  non posso essere superficiali ma che, invece, devono impegnarsi ogni giorno nell’impegno contro le mafie.

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