Il 25 marzo è la giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta, Dante Alighieri. Ma perché proprio questo giorno?
Il Consiglio dei Ministri, nel 2020, ha deciso che il 25 marzo di ogni anno debba essere il Dantedì, ovvero la giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri; uno spazio “ufficiale” che si è deciso di inserire nel calendario per celebrare il poeta che ha cambiato la nostra lingua e la nostra cultura.
La proposta di istituire questa giornata è stata avanzata dal Ministro della Cultura, Dario Franceschini che ha dichiarato:
“Dante ricorda molte cose che ci tengono insieme: Dante è l’unità del Paese, Dante è la lingua italiana, Dante è l’idea stessa di Italia”.
La proposta di Franceschini è piaciuta non solo al Consiglio dei Ministri che l’ha accettata subito, ma anche a tanti intellettuali e studiosi che ritengono fondamentale ricordare a tutti l’importanza di Dante, non solo in Italia ma nel mondo intero.
Dantedì: perché si celebra il 25 marzo?
Perché è stato scelto il 25 marzo? Questa data è stata scelta perché è quella che gli studiosi hanno indicato come possibile giorno di inizio del viaggio di Dante nella Commedia.
A tal proposito ricordiamo proprio i versi d’inizio del poema:
“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita…”
(“Inferno”, Canto I)
La “Commedia” di Dante, definita poi “Divina” da Boccaccio, è una delle opere letterarie più note e amate al mondo. D’altra parte, come una volta ha detto Roberto Benigni:
“Quando si parla della Divina Commedia o di Dante, bisogna non tanto capire, perché è semplice anche se non è sempre facile. Come è semplice l’universo, la musica di Bach: semplice ma non facilissima. È tutto vero; siamo lì, è come una rosa”.
Le iniziative della terza edizione
Anche quest’anno sono tante le iniziative promosse in tutta Italia per celebrare la terza edizione del Dantedì, con adesioni che crescono di ora in ora per questa terza edizione della giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta.
Le parole per l’edizione 2022 del Dantedì, del Ministro Franceschini:
“L’opera di Dante Alighieri, con i suoi valori universali, riesce a parlarci in momenti difficili come quelli che stiamo vivendo, con parole capaci di esprimere in maniera efficace e immediata, sebbene a sette secoli di distanza, situazioni che mai avremmo pensato di poter rivivere. Dante oggi è più attuale che mai, ed è un bene continuare a coltivarlo e frequentarlo”.
La terza edizione del Dantedì vede al momento circa un centinaio di iniziative organizzate o sostenute su tutto il territorio nazionale direttamente dal MiC o dal Comitato nazionale per i settecento anni dalla nascita di Dante Alighieri.
A questi eventi, si aggiungono le diverse iniziative ancora in corso per i settecento anni dalla morte di Dante, promosse o sostenute dal Comitato Nazionale presieduto dal professor Carlo Ossola, tra le quali spiccano la mostra “La ricezione della Commedia dai manoscritti ai media” alla Accademia Nazionale dei Lincei, che chiude idealmente le celebrazioni dell’anno dantesco, e la mostra “Settecento anni nel guscio di una noce” al Museodivino di Napoli.