“Dobbiamo anzitutto comprendere come l’Amministrazione e il Consiglio comunale possano recuperare la loro funzione di indirizzo politico. Cosa possiamo fare? Anzi, cosa dobbiamo fare rispetto alla atavica problematica della camorra”.
Così Catello Maresca, consigliere comunale di opposizione e presidente della commissione speciale PNRR nel corso del suo intervento alla seduta tenutasi ieri mercoledì 30 Marzo sul tema “lotta alla camorra e sicurezza urbana”.
“Dobbiamo far sì che la camorra si preoccupi di come il Consiglio comunale di Napoli attui una strategia rispetto a un’idea di ordine, sicurezza e legalità sul territorio. Se Eduardo De Filippo ricostruì in un suo noto testo la storia di un camorrista chiamandolo il sindaco del Rione Sanità, evidentemente c’è una problematica perché la camorra tende a colmare lacune che dovrebbero essere riempite da noi istituzioni”.
Maresca ha poi ricordato la teoria della cosiddetta “finestra rotta” di due sociologi americani: “il diffondersi di certi atti di vandalismo e di violenza deriva dal senso di noncuranza e dall’incapacità delle istituzioni di intervenire in queste situazioni. Dobbiamo interrogarci su quali soluzioni radicali mettere in campo invece di adottare solo provvedimenti tampone. Facciamo attraversare anche la nostra città da quel fresco profumo di legalità, per cui uomini delle istituzioni, come Falcone e Borsellino, hanno combattuto e sacrificato la propria vita. Non devono però farlo solo i magistrati, ma tutti gli uomini delle Istituzioni.
Da pochi giorni abbiamo festeggiato il 21 marzo, il giorno della memoria e dell’impegno, che deve insegnarci come la legalità debba essere una pratica quotidiana di dedizione alla causa dei giusti, a partire dalle istituzioni, non solo spot e passerelle”.
E sulla visita di Draghi ieri: “Il premier ha avuto il coraggio di dire che esiste un pericolo enorme che si chiama infiltrazione mafiosa, specie sui fondi del PNRR. Perché gli appetiti criminali in situazioni straordinarie si sono sempre manifestati, come avvenuto nel post terremoto del 1980. Noi dobbiamo recuperare questa esigenza di legalità dei cittadini, riparare le “finestre rotte” e porre fine a quell’effetto domino di degrado, sostituendolo col concetto di buon esempio, col nostro impegno quotidiano e con la risposta incisiva e concreta ai tanti problemi dei cittadini che siamo chiamati a dare”.