Termina il primo turno elettorale delle presidenziali francesi. Pronto il tet-à-tete tra Macron e Le Pen, preoccupa il numero degli astenuti al voto
Per la seconda volta nella storia della V Repubblica, i francesi si apprestano a vivere la partita di ritorno di un manifesto a cui hanno già assistito. Secondo le stime dei risultati forniti dallo SFOP questa domenica sera, Emmanuel Macron e Marine Le Pen sono saliti in testa al primo turno delle elezioni presidenziali del 2022. – Le figaro
Francia alle elezioni, urne aperte dalle 8 alle 19 e fino alle 20 a Parigi e Marsiglia. Quest’ anno sono 48,7 milioni gli elettori registrati, pari al 95% della popolazione. Quest’ultimi chiamati ai seggi per scegliere tra 12 candidati. Hanno già votato i residenti nei territori d’Oltremare e all’estero. Presenti anche gran parte degli elettori nordamericani del Quebèc. Nonostante il gran numero di votanti, preoccupano i dati raffiguranti gli astenuti. Secondo il grafico aggiornato dell’ Ipsos, il 26% degli aventi diritto ha deciso di esimersi. Lo storico delle astensioni posiziona il presente primo turno come secondo nella storia elettorale francese per numero di astenuti dopo il 2003.
I dati di oggi
Ultim’ ora, in seguito alla chiusura delle urne sono usciti i primi exit poll serali. I dati di Ipsos France presentano il 28,1% per il presidente uscente Emmanuel Macron – in salita di 4 punti in più rispetto al 2017 – e del 23,3% per la candidata di Rassemblement National Marine Le Pen. A seguire, Jean-Luc Mélenchon di F. I con il 20,1%, mentre Eric Zemmour sosta ad un 7,2%. Valérie Pécresse risulta al 5%. La corsa all’ Eliseo terminerà con il secondo turno elettorale, al quale parteciperanno solo i due candidati aventi la percentuale di elettori maggiore. Alla fine i dati parlano chiaro ed il ballottaggio finale sarà entre Macron e Le Pen, previsto per il prossimo 24 aprile.
Presidenziali francesi- cosa sapere
La Francia, essendo una repubblica semi-presidenziale, ospita le elezioni presidenziali più seguite dopo quelle USA. Il Presidente francese, eletto direttamente dal popolo, nomina il Primo ministro sulla base del risultato elettorale. Le presidenziali a suffragio universale diretto durano per due turni di elezioni. Per essere eletti al primo turno serve la maggioranza assoluta dei voti, nel caso essa non venga raggiunta da alcun candidato, vanno al ballottaggio i due che al primo turno hanno ricevuto il maggior numero di consensi. Il voto per il presidente e per il Parlamento è separato. Risulta possibile, quindi, una coabitazione tra un presidente di un partito e una maggioranza opposta, anche se dopo la riforma che ha armonizzato le durate del mandato presidenziale e della legislatura, portando entrambe a 5 anni, l’eventualità è più rara.
Attualmente i candidati e le candidate alle presidenziali francesi sono dodici in totale. Quattro di loro sono di estrema sinistra (Jean-Luc Mélenchon, Nathalie Arthaud, Fabien Roussel e Philippe Poutou) e tre sono di estrema destra (Marine Le Pen, Éric Zemmour e Nicolas Dupont-Aignan). L’attuale Presidente Emmanuel Macron partecipa alle elezioni sotto la bandiera di un movimento politico centrista da lui fondato nell’aprile 2016, La République En Marche. Lo statesman francese ha vinto le elezioni del 7 maggio 2017 con il 66,1% dei voti nel secondo turno, ottenendo più tardi anche la maggioranza nell’Assemblea Nazionale attraverso l’alleanza con i centro-liberali del MoDem.