“Corso russofobo dell’occidente”, Sergej Lavrov conferisce durante la conferenza sulle relazioni internazionali all’uni Mgim
L’agenzia di stampa russa TASS riassume quanto detto ultimamente dal Ministro degli esteri russo Sergej Lavrov. Durante la giornata di giovedì, il russian Dolly avrebbe partecipato alla conferenza sulle Relazioni Digitali Internazionali della MGIMO, ricorrendo durante il suo intervento ad affermazioni come: ”corso russofobo dell’occidente”. Per spiegare la visione di Mosca, Lavrov avrebbe accusato Washington e Bruxelles di aver fomentato una reazione estremista in ogni coscienza ucraina. Il risultato di tale operazione, non è una novità, sarebbero lo sviluppo dei well-known regimi ”radicali” di Kiev.
“Il culmine di questo corso russofobo è stato il sostegno incondizionato di Washington e Bruxelles al regime nazionalista radicale di Kiev, il nutrimento degli ultra-radicali in Ucraina e la creazione di un'”anti-Russia” fuori dall’Ucraina”, ha affermato recentemente Sergej Lavrov.
Secondo le sue ultime dichiarazioni, l’Occidente guidato dagli USA, cerca di ripristinare la propria egemonia con metodo machivelliano negli affari internazionali. Il ministro degli esteri russo avrebbe anche specificato l’obiettivo di tanta forza, ovvero quello di “continuare a perseguire l’ interesse personale a spese degli interessi nazionali di altri paesi. “La parte più importante di questa linea aggressiva è la politica di lunga data dell’Occidente di contenimento globale e sistematico del nostro paese. Su tutti i fronti, come si suol dire” – ha continuato Lavrov.
Sul finale, Lavrov ha riproposto una carta ben conosciuta, aut quella del mancato rispetto degli accordi di Minsk. Il ministro ha di fatto ribadito che da otto anni l’Occidente avrebbe “schermato” la riluttanza di Kiev a rispettare gli accordi. Inoltre, nelle retrovie la NATO avrebbe anche spinto le autorità ucraine a risolvere con la forza la crisi nel Donbass. “L’Ucraina è stata attivamente trascinata nella NATO. Incoraggiando in ogni modo a proibire la lingua russa, l’istruzione, i media, arrestare persone, perseguitare e persino uccidere giornalisti indipendenti russi. E’ pompata con armi letali”