Ricette dolci e salate che fanno parte della tradizione campana che non possono assolutamente mancare al pranzo pasquale
A Napoli le tradizioni sono una cosa seria e tra di esse non può mancare il pranzo di Pasqua che, ogni anno, delizia i palati napoletani e non solo. Sebbene sempre aperte a novità, le tavole pasquali napoletane non possono rinunciare ad alcune pietanze “cardine”.
Dall’antipasto al dolce, ecco cosa aspettarsi anche quest’anno su ogni tavola napoletana che si rispetti!
Antipasto: la “fellata“, o piatto benedetto
Per dare inizio alle danze sulle tavole napoletane non può mancare un antipasto leggero – ma non troppo. La “fellata” o il piatto benedetto non è altro che una tagliata di salame, pancetta e capocollo, accompagnata da una degustazione di formaggi come provolone del monaco, caciocavallo e ricotta salata. L’antipasto ha il compito di spezzare con i giorni di digiuno quaresimale ed è “benedetto” perché è l’unico piatto già presente a tavola nel momento della benedizione.
Spazio al re delle feste, il casatiello (e la sua variante)
Il casatiello è, senza alcun dubbio, il piatto il piatto protagonista delle feste pasquali. Il casatiello si conquista il suo status anche perché, secondo un’allegoria culinaria, è il vero simbolo della Pasqua: le uova poste sulla torta salata, che dovranno essere rigorosamente quattro, simboleggiano infatti la resurrezione di Cristo. Ma il casatiello non è l’unica versione disponibile.
Un altro rustico praticamente identico al casatiello è il tortano, altro piatto tipico della Pasqua partenopea. L’unica differenza col casatiello è l’assenza delle quattro uova sulla superficie: esse saranno, invece, presenti al suo interno.
Minestra maritata
La minestra, oltre ad essere un piatto tipico del Natale, è una pietanza caratteristica anche della Pasqua. Il piatto prevede la bollitura di una verdura a foglia larga verde (scarole, bietole o verza) in un brodo di gallina, salsiccia o cotenna. Durante la cottura, quindi, gli ingredienti vegetali e quelli di carne si sposano o, per meglio dire, si “maritano“.
L’agnello
L’agnello è una delle pietanze più discusse della Pasqua. Nonostante i discordanti pareri, servire dell’agnello il giorno di Pasqua rimane una tradizione, poiché anche questo rappresenta un’allegoria religiosa: esso rappresenterebbe, infatti, sia la resurrezione di Gesù per i Cristiani, ma anche la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù per gli Ebrei.
Dulcis in fundo: la pastiera
Per terminare il pranzo, non può di certo mancare mancare una nota di dolcezza. Se il casatiello è il re della Pasqua, la regina è sicuramente lei: la pastiera. Ogni famiglia sembra avere una ricetta diversa, ogni ricetta cela qualche segreto diverso, ma tutte le pastiere che si rispettino devono avere un tratto in comune: le sette strisce di pasta frolla sulla superficie. Esse, infatti, rappresentano sia i sette ingredienti (donati, secondo la leggenda, dalla sirena Partenope ai cittadini della sua città), ma anche i sette Decumani della città di Napoli.
Insomma, a Napoli per la Pasqua ce n’è davvero per tutti i gusti!
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