venerdì, Novembre 22, 2024
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Ucraina: migliaia di uomini deportati da Mariupol, Benzimenne come nell’operazione Priboi

Benzimenne, il villaggio dell’Ucraina orientale soggetto ad un’intensa “pulizia” degli uomini da Mariupol

di Nicolaos Nicolau

Allarmanti gli aggiornamenti provenienti da  Bezimenne, villaggio a Novoazovsk Raion, nell’oblast di Donetsk. Secondo le fonti dell’Unian, il piccolo villaggio dell’Ucraina orientale (vicino Mariupol) sarebbe soggetto ad un’intensa “pulizia” degli uomini da Mariupol. Il primo a dare notizia del rastrellamento è stato il consigliere del sindaco di Mariupol Petro Andryushchenko. Quest’ultimo avrebbe rilasciato la conferma delle informazioni attraverso Telegram, pubblicando alcuni screen ed immagini inedite.

“I russi stanno raccogliendo tutti gli uomini di Mariupol e li trasferiscono a Bezimenne, un villaggio del Donetsk sotto il loro controllo”. ”Gli vengono sequestrati i documenti in attesa di nuovo ordine. Stanno compiendo una intensa ‘pulizia’ degli uomini, abbiamo le prime conferme”- Petro Andryushenko

Secondo la fonte del consigliere, i prigionieri sono stati portati fuori da Mariupol solo con documenti e senza affetti personali. Inoltre, rilasciando un ulteriore focus sulle loro condizioni, gli uomini sono mal nutriti. Attualmente, le rive del Mar D’Azov sono controllate e pattugliate dai militari russi. Mentre, secondo il sindaco di Mariupol Vadym Boychenko, situazione a Mariupol è difficile, ma la città rimane ucraina.

“Le prime conferme delle informazioni sull’inizio della “pulizia” intensificata degli uomini a Mariupol”, ha scritto Andryushchenko sotto la foto. Nel contempo, il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov ha dichiarato che ci sono più di 10.000 soldati russi vicino a Mariupol che stanno cercando di catturare la città” Unian

Una storia già sentita

Operazione Priboi, non vi ricorda nulla?. Eppure l’anzidetto verbo di transizione imperversa in tutta la memoria degli storici. Infatti, questo era il nome con cui gli agenti del KGB sovietico definivano la deportazione forzata di 40.000 persone il 25 marzo 1949. I deportati provenivano dalle tre repubbliche baltiche di Lettonia, Estonia e Lituania. Quest’ultimi venivano «trasferiti» in luoghi dimenticati da Dio come la lontana Siberia. Il piano, ordinato da Josef Stalin, sfollò 6 milioni di persone e veniva considerato un metodo di pulizia etnica e «russificazione» delle regioni che resistevano all’occupazione sovietica. Ottant’anni dopo, Vladimir Putin usa  lo stesso metodo per spopolare le aree ucraine che vengono annesse per occupare quei territori con popolazione russa e soprattutto omogenea. Tutto ciò, iniziato con l’occupazione della Crimea, sta proliferando a Mariupol, la città ucraina assediata e porto strategico che le forze russe non riescono a  conquistare dopo settimane di bombardamenti.

Nelle ultime settimane il sindaco di Mariupol ha denunciato che le truppe russe stanno caricando migliaia di persone su camion per trasportarle in un «campo di filtrazione» dove vengono interrogate per ore da agenti della FSB e poi inviati in diverse località della Russia. Alcuni vanno in villaggi lontani della Siberia. Ulteriori informazioni giungono anche dalla compagnia satellitare Maxar, la quale è  riuscita a scattare un’immagine di un campo costruito nel villaggio di Benzimenne, dove i deportati sono confinati prima del loro trasferimento finale.

 

Nicolaos Nicolau
Nicolaos Nicolauhttps://www.instagram.com/nicogreek_69/
Studente universitario presso il DISP dell'Università Federico II di Napoli
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