I telespettatori russi, in particolare i possessori di smart TV, hanno raccontato di aver visto qualcosa di atipico lunedì mattina: un messaggio apparso sui propri dispositivi, piuttosto che la solita lista di canali.
“Il sangue di migliaia di ucraini e centinaia di bambini uccisi è sulle vostre mani. I media statali e le autorità vi stanno mentendo. No alla guerra”.
Apparentemente si tratterebbe di un hacking, organizzato proprio nel Giorno della Vittoria, una delle feste nazionali più importanti in Russia, durante la quale si celebra la resa dei nazisti nel 1945. La parata principale si è tenuta nella Piazza Rossa di Mosca, dove migliaia di militari russi si sono radunati e hanno marciato alla presenza del presidente russo Vladimir Putin e dei vertici dell’esercito russo, oltre che del patriarca della chiesa ortodossa di Mosca Kirill.
Il messaggio contro la guerra è apparso proprio durante la trasmissione delle celebrazioni in corso a Mosca. L’obiettivo degli hacker, secondo quanto riportato dal giornale online indipendente russo Meduza, non era solo colpire le smart TV: sono state attaccate anche diverse piattaforme, tra le quali Yandex, il principale motore di ricerca online utilizzato in Russia, e Rutube, l’equivalente russo di Youtube.
Sul canale Telegram ufficiale della piattaforma di video-sharing Rutube è apparso un comunicato che confermava l’hacking: “Seguentemente ai siti di vari ministeri russi, che sono stati costantemente sottoposti ad attacchi cyber nel corso degli ultimi due mesi, gli hacker hanno attaccato anche Rutube. Il nostro servizio è vittima di un potente cyber-attacco. Al momento, non è possibile accedere alla piattaforma”.
I siti governativi e i media statali russi hanno dovuto fronteggiare un’ondata di attacchi hacker “senza precedenti”, secondo ciò che ha riportato il governo russo, da quando è cominciata l’invasione dell’Ucraina il 24 febbraio. A metà marzo, il ministro russo per lo sviluppo digitale ha affermato che la potenza degli attacchi hacker era raddoppiata dall’inizio della guerra, portando il suo ministero ad attuare misure di carattere non specificato per proteggere i siti russi.