venerdì, Novembre 22, 2024
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Jorit contro il razzismo, continua la lotta ai commenti sui social a seguito del nuovo murales

Lo street- artist partenopeo Jorit schernito sui social. Nuovo murales a Ischia accolto da razzismo e ban di facebook

di Nicolaos Nicolau

“#noallanegrasulbuchner” – così hanno deciso di accogliere la nuova opera dell’artista partenopeo Jorit alcuni ragazzi di Ischia. L’attacco, iniziato tramite il lancio di un semplice hashtag sui social, è stato denunciato fin da subito dallo stesso street-artist. L’opera in questione, raffigura una donna di origine africana sulla facciata del liceo statale “Buchner”. L’opera sarà realizzata nell’ambito del progetto “RBTE – Right between the eyes”, finanziato dall’Assessorato alla Scuola della Regione Campania. Azione agevolata anche dal piano “Programma scuola Viva” in collaborazione con la fondazione che porta il nome dell’ omonimo artista e richiederà circa due settimane  per il completamento.

Il liceo ischitano sarà una delle 5 scuole della Campania in cui Jorit realizzerà personalmente la sua opera. In aiuto dell’artista, due assistenti e sotto gli occhi interessati dei 70 alunni del corso di studi artistici dell’istituto. Jorit non ha rivelato il soggetto dell’opera che sta realizzando ad Ischia ma che potrebbe però essere ispirata alla storia ed alle tradizioni dell’isola. L’artista ha segnalato quanto accaduto attraverso i social, ma il post viene oscurato da Facebook  a seguito di una “pioggia di segnalazioni”. Plausibili le problematiche in merito ai ” contenuti”, ma il ban rimane poco chiaro. Così, lo street artist ha ripubblicato il post correggendolo  dai contenuti contestati (il linguaggio). Una situazione irragionevole che fa fronte ai troppo limitati termini di Facebook.

Jorit – Il nuovo messaggio

Pioggia di segnalazioni sul post e facebook lo ha rimosso. Lo rimetto con le parole censurate in modo che non me lo possono più segnalare e far rimuovere (almeno spero). Le parole censurate come potete immaginare sono nell’ ordine neg*a, came*ata, d*ce, ze**a e me*da. Ecco cosa avevo scritto: “Con le mie opere cerco di parlare di giustizia sociale, fine dei privilegi e pari opportunità per tutti, ma mi rendo conto che una parte del mondo è rimasta ancora al colore della pelle come discriminante.

Il post che pubblico è comparso in una chat degli studenti. Fortunatamente, non siamo negli USA, dove proprio questo lunedì, a Buffalo, un ragazzo di 18 anni, Payton S. Gendron ha ucciso 10 afroamericani solo perché neri. Il tutto è stato trasmesso in streaming su una popolare piattaforma video, commentando a suon di stereotipi razzisti contro gli afroamericani. A tutti i razzisti: l’unica cosa che determina il valore di una persona è il cervello e voi lo tenete piccolo piccolo…

 

Nicolaos Nicolau
Nicolaos Nicolauhttps://www.instagram.com/nicogreek_69/
Studente universitario presso il DISP dell'Università Federico II di Napoli
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