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I risultati del secondo turno di amministrative di domenica 26 giugno: a Capua e Pozzuoli trionfa il centrosinistra

Domenica 26 giugno si è votato per il ballottaggio delle elezioni amministrative in 65 comuni italiani, fra cui 12 capoluoghi di provincia e uno di regione, Catanzaro.

I seggi sono stati aperti dalle 7 alle 23, e i risultati definitivi sono arrivati nelle prime ore di lunedì 27. L’affluenza è calata rispetto al primo turno in tutti i comuni al voto, passando dal 54.11% al 42.19%.

In generale, il centrosinistra ha ottenuto il risultato maggiormente positivo in questo secondo turno di amministrative. Nei 13 capoluoghi in cui si sono tenuti i ballottaggi, il centrodestra aveva 10 sindaci uscenti e il centrosinistra 3. Dopo questi ballottaggi il centrosinistra (con o senza alleanza col Movimento 5 Stelle) ne ha 7, il centrodestra 4 e 2 sono civici.

Il segretario del Partito Democratico Enrico Letta ha commentato con soddisfazione il risultato ottenuto dalla sua coalizione, descrivendo la vittoria del centrosinistra come il frutto di una politica caratterizzata da «serietà e responsabilità». Il centrodestra, invece, ha ottenuto risultati al di sotto delle aspettative, determinati soprattutto dai dissidi interni alla coalizione che hanno provocato delle spaccature in alcuni dei comuni al voto. Il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani ha commentato i risultati di ieri, dicendo che «dove siamo uniti vinciamo, dove andiamo divisi perdiamo», con riferimento alle divisioni nel supporto ai candidati a sindaco nel centrodestra.

Non c’è una visione comune rispetto alle responsabilità del risultato poco convincente del centrodestra, neanche all’interno della stessa coalizione. Secondo i dirigenti della Lega, le responsabilità più gravi sarebbero da attribuire a Fratelli d’Italia, il partito del segretario Giorgia Meloni, che si sarebbe presentato in solitaria in diversi comuni, determinando le spaccature che avrebbero avvantaggiato il centrosinistra. Al contrario, secondo i dirigenti di Fratelli d’Italia, le responsabilità maggiori sarebbero dei partiti in coalizione con Fratelli d’Italia, cioè Lega e Forza Italia, che non avrebbero ottenuto risultati soddisfacenti a differenza del partito di Meloni. In effetti, la Lega ha ottenuto risultati molto inferiori alle aspettative, soprattutto al nord dove la sua presenza è storicamente radicata.

In Campania le uniche città coinvolte dal ballottaggio erano Pozzuoli e Capua. L’affluenza è calata drasticamente in entrambe le città rispetto al primo turno: a Pozzuoli dal 58.93% al 36.88% del ballottaggio, a Capua dal 63.48% al 45.42%. A Capua è stato eletto Adolfo Villani, candidato sindaco sostenuto dalla coalizione del centrosinistra e già sindaco della città negli anni novanta, con il 52.11% dei voti contro Ferdinando Brogna, sostenuto da una coalizione civica.

Particolarmente interessante è stato il ballottaggio di Pozzuoli in cui la sfida era tra due candidati sostenuti da coalizioni da centrosinistra. A vincere è stato Luigi Manzoni col 51.77% dei voti, candidato sindaco di una vasta coalizione composta da 10 liste, contro il 48.23% di Paolo Ismeno, candidato sostenuto anche dal sindaco uscente Vincenzo Figliolia. Nel corso della giornata di domenica, inoltre, sette persone nella frazione di Monteruscello sono state denunciate per la violazione della legge elettorale. Nel corso delle perquisizioni, i carabinieri hanno scoperto e sequestrato a casa di un uomo blocchetti di matrici di biglietti numerati, consegnati agli elettori al fine di essere posizionati sulla tessera elettorale con l’espressione del voto.

Il risultato maggiormente sorprendente è arrivato da Verona, dove il candidato civico sostenuto dal centrosinistra Damiano Tommasi, ex calciatore, ha sconfitto al ballottaggio il sindaco uscente Federico Sboarina, sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia. Tommasi ha ottenuto il 53.4% dei voti contro il 46.6% di Sboarina. Si tratta di un risultato storico per la città veneta che dal 1994 ad oggi è sempre stata governata dal centrodestra, con eccezione della parentesi di Paolo Zanotto, di centrosinistra, che ha amministrato la città dal 2002 al 2007.

Soprattutto a Verona si è parlato delle spaccatura nella coalizione di centrodestra. Al primo turno, infatti, Forza Italia ha sostenuto Flavio Tosi, ex sindaco della città dal 2007 al 2017. Tosi aveva proposto l’apparentamento a Sboarina, ovvero il collegamento tra più liste di candidati nelle elezioni al fine di raggiungere una maggioranza in comune, in cambio di una ripartizione dei seggi in consiglio comunale maggiormente favorevole alla coalizione di Tosi. Sboarina non si è detto pentito dell’aver rifiutato la proposta di apparentamento, sebbene avrebbe probabilmente determinato una vittoria della coalizione del centrodestra, ed ha infatti ricevuto diverse critiche dai vertici di Lega e Fratelli d’Italia.

Il nuovo sindaco di Verona Damiano Tommasi mentre osserva la chiamata di YouTrend riguardo la sua elezione

Un altro risultato particolarmente inaspettato è arrivato da Catanzaro, capoluogo di regione della Calabria, dove il candidato del centrosinistra Nicola Fiorita è riuscito a ribaltare il risultato del primo turno, ottenendo il 58.2% delle preferenze contro il candidato del centrodestra Valerio Donato. La peculiarità di questo secondo turno a Catanzaro è che Donato faceva parte del Partito Democratico fino a pochi mesi prima di queste elezioni amministrative.

Il centrosinistra ha vinto anche ad Alessandria, Cuneo, Carrara, Monza, Parma e Piacenza.

Il centrodestra ha invece ottenuto un successo poco atteso a Lucca, città toscana amministrata da dieci anni dal centrosinistra. Mario Pardini ha battuto Francesco Raspini, assessore uscente ai Lavori pubblici, con il 51% delle preferenze, in una delle sfide maggiormente incerte. Pardini aveva deciso di apparentarsi ufficialmente con Fabio Barsanti, ex attivista di CasaPound. Al primo turno Barsanti si era candidato a sindaco con ItalExit, il partito di estrema destra del senatore Gianluigi Paragone, ottenendo il 9.46% dei voti. L’apparentamento tra la coalizione di centrodestra ed un ex attivista di CasaPound aveva scatenato delle polemiche interne a Forza Italia, culminate nella decisione del deputato Elio Vito di abbandonare il proprio partito.

Il giornalista del Foglio Luciano Capone ha comunque sottolineato l’incoerenza della scelta di Vito su Twitter, scrivendo proprio in risposta al deputato: «guardi, vado a memoria ma nel 2006, quando lei era capogruppo di FI, era in coalizione con Alternativa Sociale (Mussolini, Tilgher e Forza Nuova). La legge elettorale non prevedeva collegi uninominali. Se non ha cambiato idea si vede che era alleato coi fascisti a sua insaputa».

Il centrodestra ha vinto inoltre a Barletta, Frosinone e Gorizia.

A Como e Viterbo hanno invece vinto dei candidati civici, in entrambi i comuni la sfida era contro dei candidati sostenuti da coalizioni di centrosinistra.

Riassunto grafico di YouTrend di questo turno di elezioni amministrative nei 142 maggiormente popolati al voto

 

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