sabato, Novembre 23, 2024
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Gazprom ha interrotto le forniture di gas alla Germania

Il flusso di gas naturale dalla Russia alla Germania si è interrotto lunedì, ufficialmente per via di un già previsto periodo di manutenzione al gasdotto Nord Stream 1 della durata di dieci giorni.

Sebbene la manutenzione fosse già stata annunciata, le autorità tedesche temono che Gazprom, l’azienda energetica di stato russa, possa approfittare della situazione per interrompere definitivamente le forniture di gas alla Germania. Se l’interruzione delle forniture non desta particolari preoccupazioni nell’immediato, diverso è il discorso per ciò che potrà avvenire nella stagione invernale.

Carta: Nord Stream 1 e 2, il gasdotto Russia-Germania - Limes
Gasdotti Nord Stream 1 e 2, mappa di Limes

Lunedì 27 giugno i ministri dell’Energia dell’Unione Europea avevano votato all’unanimità per l’approvazione di una nuova legge che obbligasse gli stati europei ad arrivare all’80% dei livelli di riempimento delle riserve di gas, in previsione di un periodo invernale particolarmente complesso, soprattutto per via delle manovre di Gazprom. Secondo il ministro dell’Economia tedesco Robert Habeck, l’interruzione delle forniture sarebbe motivata da mere ragioni politiche e farebbe parte di una più ampia strategia da parte della Russia per ammorbidire le posizioni dei governi europei, nel tentativo di allentare le sanzioni che stanno compromettendo la tenuta dell’economia russa.

Gazprom aveva motivato la decisione di interrompere le forniture in un comunicato stampa pubblicato anche su Twitter. Nel comunicato stampa si faceva riferimento ad una turbina inviata in Canada per delle riparazioni che, secondo l’azienda energetica russa, non sarebbe stata restituita in tempo, causando il taglio delle forniture.

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa britannica Reuters, tuttavia, il governo canadese avrebbe annunciato tramite il proprio ministro delle Risorse Naturali Jonathan Wilkinson la restituzione della turbina, nonostante comporti una violazione delle sanzioni imposte dal Canada. In un comunicato stampa di venerdì scorso, il Cremlino aveva annunciato che in caso di restituzione della turbina le forniture di gas all’Europa sarebbero aumentate.

Anche l’Italia subirà gli effetti del taglio delle forniture da parte della Russia. Eni, la società energetica italiana, ha fatto sapere che Gazprom «per la giornata di oggi (lunedì 11 luglio, ndr) fornirà a Eni volumi di gas pari a circa 21 milioni di metri cubi al giorno, rispetto a una media degli ultimi giorni pari a circa 32 milioni di metri cubi al giorno». Una riduzione, dunque, di circa il 34% rispetto alla media dei giorni precedenti, che va a sommarsi ai tagli delle settimane precedenti.

Gas dalla russia
Grafico del think thank Bruegel: flusso di gas dalla Russia in milioni di metri cubi. La chiusura del flusso dal gasdotto Nord Stream avrebbe un impatto significativo sull’Unione Europea

Attualmente le riserve di gas di Italia e Germania sono piene rispettivamente al 63.77% e al 63.98%, valori ben lontani dall’obiettivo europeo dell’80%. Un’interruzione definitiva delle forniture da parte di Gazprom avrebbe probabilmente forti ripercussioni sul piano energetico, difficilmente tamponabili anche con le importazioni di GNL, il gas naturale liquefatto, che secondo il think tank Bruegel avrebbero raggiunto il limite delle attuali possibilità.

La Germania, per via della riduzione delle forniture del mese scorso, fu già costretta ad innalzare il livello di allerta al secondo di tre stadi per quanto concerne la sicurezza del piano di approvvigionamento energetico. I tre stadi sono preallarme, allerta ed emergenza, e la Germania è l’unico paese europeo ad essere al secondo livello, quello di allerta, sebbene l’Italia sia in una situazione di difficoltà comparabile.

Se al termine di periodo di manutenzione, previsto per il 21 luglio, Gazprom non dovesse riprendere le forniture di gas alla Germania, il paese sarà probabilmente costretto ad innalzare il livello di allerta al terzo stadio, che prevede razionamenti del gas. Sebbene le famiglie non verranno probabilmente coinvolte da grossi cambiamenti nel proprio stile di vita, è probabile che un eventuale taglio completo alle forniture possa determinare un enorme impatto economico su molte industrie tedesche ed italiane.

Se i paesi europei dovessero riuscire a resistere al ricatto di Vladimir Putin fino all’inverno, avranno dimostrato di non cedere alle provocazioni geopolitiche e probabilmente all’ultima avventata mossa dell’autocrate russo.

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