Salerno – Risolto il giallo della morte di Maria Grazia Martino, 91 anni, e il ferimento della sorella Adele di 87 anni. Ad aggredire le due anziane sorelle è stato Giuseppe Buono, 41enne di Baronissi in provincia di Salerno.
Il 41enne era l’ex badante e ha tentato lui di rapinare le due donne che in casa avevano una consistente somma di denaro. L’uomo ha confessato ed è in stato di fermo per rapina impropria, omicidio e tentato omicidio.
Le indagini, affidate alla Polizia di Stato, sono state coordinate dalla Procura di Salerno, diretta dal Procuratore Capo Giuseppe Borrelli. Buono, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si sarebbe intrufolato nell’abitazione delle due donne dopo aver scavalcato un muro. Le conosceva perché aveva già lavorato in quella casa come badante, sapeva che erano proprietarie di diversi immobili e che tenevano in casa i canoni di locazione. Si prospettava come un furto facile, questione di pochi minuti.
Tutto si sarebbe complicato quando le due vittime avrebbero sorpreso il ladro in casa. Avrebbero tentato di fuggire, di chiedere aiuto, e sarebbe scattata l’aggressione: sarebbero state colpite con una mazza di ferro, che non è stata ancora ritrovata. Maria Grazia Martino è deceduta, probabilmente sul colpo. Adele Martino, ferita alla testa, si trova ora ricoverata nel reparto di Neurologia, i medici la tengono sotto stretto controllo per un forte trauma cranico ma non sarebbe in pericolo di vita.
Nella casa era presente anche un terzo fratello, da tempo allettato, che non si sarebbe accorto di nulla; sarebbe stato chiuso a chiave nella sua camera e avrebbe scoperto dell’aggressione soltanto dopo l’arrivo dei soccorsi. Il 41enne avrebbe fatto irruzione intorno alle 13, per poi fuggire mezz’ora dopo. Il 41enne è stato individuato grazie alla videosorveglianza, dalla perquisizione nella sua abitazione sono emersi elementi che hanno portato al fermo: in casa c’erano 3.400 euro in contanti, corrispondenti ai canoni di affitto rubati, e una scatola di scarpe di un modello che corrispondeva ad una impronta rinvenuta sul luogo del delitto.
Dalle indagini, condotte dal vice questore Giovanni Di Palma della Polizia di Salerno, è emerso che nell’appartamento erano presenti altri soldi, per un totale di circa 380mila euro, custoditi in due cassetti nella stanza da letto dell’anziano.
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