Il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha rassegnato le proprie dimissioni.
Si è conclusa poco fa la riunione del Consiglio dei Ministri, cominciata alle 18:15, dove evidentemente Draghi ha comunicato le proprie intenzioni al resto dell’esecutivo. Draghi ora tornerà al Quirinale per presentare le proprie dimissioni in maniera ufficiale al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Le dimissioni di Draghi arrivano al termine di una giornata particolarmente travagliata per il suo governo. Dopo il voto di oggi in Senato, al quale il Movimento 5 Stelle non ha partecipato, sulla questione di fiducia posta sul decreto legge Aiuti. La maggioranza ha ottenuto comunque 172 sì, ma la mancata presenza dei senatori del Movimento 5 Stelle in aula ha dato inizio ad una crisi politica.
L’ex banchiere centrale era in carica dal 13 febbraio 2021, quando convocato da Mattarella accettò l’incarico di formare una maggioranza dopo la fine del governo giallorosso guidato da Giuseppe Conte.
Di seguito la nota diffusa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri:
Buonasera a tutti,
Voglio annunciarvi che questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo. In questi giorni da parte mia c’è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi.Queste condizioni oggi non ci sono più. Vi ringrazio per il vostro lavoro, i tanti risultati conseguiti. Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo raggiunto, in un momento molto difficile, nell’interesse di tutti gli Italiani. Grazie.
Non è chiaro come risponderà il Presidente Mattarella alle dimissioni del Primo Ministro Mario Draghi. È possibile che le accetti e che decida di sciogliere le camere, nel qual caso le elezioni vorrebbero indette con ogni probabilità tra settembre e ottobre. Un altro possibile scenario, che pareva stesse sondando l’ex Presidente del Consiglio Massimo D’Alema, sarebbe un governo a guida dell’attuale Presidente della Corte Costituzionale Giuliano Amato, che resterebbe in carica fino all’approvazione della legge di bilancio, previsto per questo autunno. D’Alema ha però smentito la notizia descrivendola come «falsa e infondata» a Repubblica.
È possibile, infine, che Mattarella rinvii Draghi alle camere per verificare la tenuta della maggioranza. Appare improbabile a molti commentatori che il Primo Ministro Mario Draghi accetti di proseguire con una maggioranza diversa da quella che ha appoggiato il suo esecutivo. Non è chiaro, dunque, cosa possa avvenire o se ci siano le condizioni per un rimpasto di governo.