sabato, Novembre 23, 2024
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Afragola, Borrelli dal commerciante che aveva reagito ad un rapina: lasciato solo dalle istituzioni

Iniziativa dei Giovani di Europa Verde ad Afragola per sostenere il commerciante che aveva reagito ai rapinatori. Dopo la tentata rapina rischia la chiusura: “ Non ce la faccio più, sono stato derubato più volte e adesso mi sento solo. Sono pronto a chiudere”. “Nessuno dell’amministrazione comunale gli ha espresso vicinanza e solidarietà. Siamo arrivati a questo”.

Venerdì 15 luglio, alle ore 11, i GEV campani (Giovani di Europa Verde) , hanno manifestato ad Afragola davanti al negozio del commerciante eroe che ha reagito ai ladri in Via Pietro Nenni 108. Lo scopo è stato quello di portare sostegno e solidarietà invitando i cittadini a fare acquisti nel negozio del protagonista che a causa delle rapine sta perdendo fatturato e clienti e rischia di chiudere. Paradossalmente chi reagisce contro i criminali viene lasciato solo invece di essere sostenuto dall’intera comunità. In prima linea anche il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli e il membro del consiglio federale nazionale del Sole che Ride Rosario Visone.

“Sempre più spesso chi denuncia e combatte il crimine, magari reagendo ad una rapina, viene abbandonato dalla comunità e dalle Istituzioni stesse. È quello che è accaduto ad esempio, al titolare del negozio di elettronica di Afragola che lo scorso 29 giugno aveva messo in fuga i rapinatori scaraventatogli addosso i componenti di un PC. Incredibile che nessuno dell’amministrazione comunale gli abbia mostrato solidarietà o vicinanza. Siamo arrivati a questo. Una certa politica oramai non si preoccupa più di schierarsi almeno formalmente contro la criminalità e a favore delle vittime e dei lavoratori onesti” dichiarano il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli e Rosario Visone di Europa Verde.

Si chiama Gennaro il titolare del locale ed è arrivato allo stremo. Ha raccontato la sua disperazione al consigliere regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli: “ho sentito la vicinanza del quartiere e delle forze dell’ordine ma nessuno del comune mi ha neanche fatto una chiamata per esprimere un minimo di solidarietà. I clienti anche grazie al sostegno di tanti cittadini stanno tornando ma io non ce la faccio più. Sono esasperato dalle rapine, mi hanno rubato la macchina, più volte hanno tentato di svaligiare e rapinare il mio negozio. La notte non dormo più. Non possiamo vivere così. Sono pronto anche a chiudere”.

Giuseppe Cuccurese, co-portavoce Gev Campania: “Ciò che è accaduto nell’attività del signor Gennaro è qualcosa di vile e assurdo. Gli imprenditori, i lavoratori e i cittadini hanno il diritto di essere tutelati e protetti dalle forze dell’ordine della nostra città, oltre al diritto di avere giustizia in seguito a questi eventi. Noi Gev non solo censuriamo questi episodi e le persone che hanno commesso questi atti indegni, ma condanniamo tutte le figure, istituzionali e non, che poco o nulla hanno fatto e stanno facendo per ristabilire l’ordine nella nostra città. Siamo in un clima di guerra civile, una situazione del genere va attenzionata da tutti, non solo a livello comunale o regionale. Il tempo dell’anarchia deve volgere al termine.”

Angelita Amato, co-portavoce Gev provincia di Napoli: “Purtroppo, negli ultimi anni ad essere puniti, ad Afragola e non solo, sono coloro che lavorano senza deturpare la società. Questa volta, per il signor Gennaro, l’evento ha avuto un lieto fine, grazie al suo coraggio, ma ha comunque portato conseguenze alla sua attività, perché una pistola, come giusto che sia, a molti fa paura. Sarà compito nostro, dei Gev e di tutti i dirigenti ed esponenti politici trovare una soluzione efficiente e degna per tutti i cittadini, perché sono anni che i nostri territori sono attanagliati da situazioni del genere senza che cambi mai nulla nel concreto.”

Brunella Caponetto, co-portavoce Gev Afragola: “Il tentato furto non solo è avvenuto poco prima delle 15:00, in piena attività lavorativa, spaventando chi era presente nel negozio, ma in totale assenza delle forze dell’ordine nelle vicinanze. Ma perché è stato permesso di attaccare un’attività onesta? Perché un commerciante deve aver paura di una pistola puntata all’improvviso? Queste sono le domande che noi Gev non vogliamo più porci. Oltre a essere vicini alle vittime di questo bruttissimo momento e a ribadire la brutalità dell’atto, affermiamo che la battaglia per le strade sicure, per una vita sicura, è una battaglia che continueremo a portare avanti ora più che mai, richiedendo alle forze dell’ordine una maggiore presenza e facendo un appello forte e chiaro affinché tutto possa muoversi nel verso giusto: quello della libertà, sicurezza e onestà.”

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