Frattamaggiore – Da sabato mattina circola sui social network il video, molto forte, di un fermo di Polizia in via Fiume a Frattamaggiore.
Protagonisti del video sono un commerciante cinese di 22 anni, Chen Chao Hao e due agenti del Commissariato frattese. La Polizia sarebbe stata allertata da una cliente dopo un diverbio con il commerciante. All’arrivo della Polizia quest’ultimo non ha potuto favorire i documenti, che aveva dimenticato a casa. Da qui la vicenda prende due strade o meglio due interpretazioni difficili da chiarire. Il commerciante cinese parla di razzismo, mentre il comunicato della Questura colloca la questione ad una mera problematica di ordine pubblico con un’identificazione risultata molto difficile.
Ieri nel tardo pomeriggio una signora ha rotto un accessorio di proposito nel mio negozio, non voleva pagarlo, non abbiamo costretto a farla pagare, la signora di sua proposta ha chiamato la polizia di Frattamaggiore. Dopo aver preso solo il nome della signora l’hanno rilasciata , tutto il tempo è stato in macchina a guardare l’accaduto, lei è fiera di se stesso con quel sorrisino sotto i baffi, a me hanno chiesto i documenti , che non avevo con me, ma a casa ,avevo soltanto la foto sul cellulare ,non l’hanno voluto dicendo che i documenti sul cellulare dei stranieri possono essere falsificati , nato in Italia, mi è stato detto di dover presentare i documenti subito o di dover andare in caserma, sarei entrato in auto senza esitare se non mi fosse stata esplicitata una differenza razziale, l’ ufficiale ribadiva che un italiano può girare senza documenti, io no, una persona diversamente italiana dall’aspetto non può permettersi di camminare senza documenti, nessuno dovrebbe camminare senza documenti, senza distinzione, la legge è uguale per tutti, è il primo regolamento della legge italiana, allorché sono stato aggredito è costretto con la forza e messo le manette ad entrare in auto, neanche avessi commesso chissà quale reato, stavo solo difendendo i miei diritti con orgoglio, in commissariato sono stato privato del mio cellulare per controllare se avessi il registratore , erano in cinque ,dopodiché insultato alla mia razza, e chiamato “Cinese di merda”…non mi hanno nemmeno fatto spiegare la situazione del razzismo che avevo subito. Hanno scritto il verbale con le loro ragioni ma non la realtà accaduta. Questa è la versione pubblicata su Facebook da Che Chao Hao.
Nel comunicato della Questura di Napoli si legge: “si è rifiutato più volte di fornire le proprie generalità e, con non poca difficoltà, è stato accompagnato presso gli uffici di polizia dove è stato identificato”. Alla fine il 22enne “è stato denunciato per resistenza a Pubblico Ufficiale e poiché non ha ottemperato all’ordine di esibizione del permesso di soggiorno o di altro documento di identificazione”.
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