Le reali condizioni delle strutture carcerarie italiane e le denunce dei garanti. Ennesimo caso di violenze sessuali, ma nessuno interviene
Il carcere, un ambiente dove la politica ancora non riesce a competere. Sono numerose le denunce giornaliere da parte dei garanti dei diritti dei detenuti in Italia, l’ultimo allarme arriva dell’ormai ben noto carcere di S. Maria Capua Vetere. Questa volta la problematica nasce tra reclusi, racconta la garante dei detenuti di Caserta Emanuela Belcuore. Secondo l’ultima segnalazione, un detenuto della struttura avrebbe violentato e stuprato un compagno all’interno della propria cella. La vittima avrebbe raccontato dell’accaduto grazie ad un colloquio, durante l’ultimo sopralluogo della Belcuore in struttura (a seguito dell’ennesimo tentato suicidio di un recluso).
“Un detenuto è stato stuprato da un ex compagno di cella nel carcere di Santa Maria Capua Vetere” – queste le poche parole di Emanuela Belcuore per riassumere le atrocità giornaliere subite dal detenuto. Attraverso ulteriori analisi sul caso, la garante ha accertato l’esistenza di diversi buchi nella sicurezza medica e nell’immediatezza degli aiuti da parte dei carcerieri. Il “carnefice” prendeva di mira il proprio coinquilino di cella durante l’ora d’aria dei compagni. Nonostante le innumerevoli richieste di trasferimento e denunce sul caso non si è mosso ancora nessuno. Intanto, il bruto è ancora a piede libero nella struttura. A quanto pare i colloqui ed il coraggio speso per parlare non sono serviti. La Belcuore continuerà il suo pressing sul lato politico per dimostrare le reali condizioni delle carceri dello stivale. Bisogna dare spazio a tutte le tematiche anche durante le nuove elezioni.
Le parole del garante dei detenuti di Caserta:
Ci sarebbero “dei buchi” : sia per l’area sanitaria sia per la domanda di trasferimento che è stata stranamente rigettata, così come è strano che il presunto violentatore è ancora nel suo reparto lasciato alle sue mansioni. Ho segnalato tutto alle autorità competenti ed entrambi i detenuti andrebbero trasferiti”.