Un vergognoso caso di omofobia ha avuto luogo stamattina presso gli scavi di Pompei e l’associazione Arcigay di Napoli ha immediatamente denunciato l’accaduto sui suoi principali profili social.
In particolare, è stato il segretario Antonello Sannino a tracciare la vicenda: «Un dipendente del parco (o forse una guida, ma comunque fornita di distintivo identificativo), in un confronto con altri dipendenti, avrebbe detto ad un collega, testualmente: ‘prepariamoci, arriva una nave di r…i’, facendo riferimento ai turisti in arrivo a Pompei da una crociera gay friendly, ferma nel porto di Napoli. Alla richiesta di scuse da parte dei due ragazzi, la persona di cui sopra si sarebbe rifiutata sostenendo che fosse un’usanza locale utilizzare questa definizione.»
Una spiegazione che, naturalmente, fa acqua da tutte le parti e che non fa onore a un parco archeologico famoso in tutto il mondo e visitato da migliaia di persone ogni anno. Conseguentemente, ha scritto ancora Sannino, «La nostra associazione, ‘Pride Vesuvio Rainbow’, nel fornire piena assistenza e solidarietà ai due ragazzi vittime di questo increscioso episodio, si è già attivata per avere un incontro con la Soprintendenza del parco archeologico di Pompei, al fine di confrontarsi sull’accaduto, e soprattutto perché siano adottati provvedimenti e misure affinché quanto successo non debba più ripersi in futuro.»
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