Rosa Russo Iervolino è morta. Aveva 86 anni e fu prima donna ministro dell’Interno e sindaco di Napoli dal maggio 2001 al 2011.
Parlamentare dal 1979 al 2001 tra Camera dei deputati e Senato, fu ministro per gli affari sociali dal 1987 al 1992, ministro della pubblica istruzione dal 1992 al 1994 e ministra dell’interno nel governo D’Alema.
Nasce a Napoli il 17 settembre 1936, figlia di Angelo Raffaele Jervolino, ministro nei governi De Gasperi V, Segni II, Tambroni, Fanfani III e IV, Leone I, Moro I e II,[1] e di Maria De Unterrichter, entrambi parlamentari della Democrazia Cristiana all’Assemblea Costituente.
Conosciuta anche con la trascrizione del cognome Jervolino, o col vezzeggiativo “Rosetta“, si è presentata alle competizioni elettorali come Rosa Iervolino Russo, con il proprio cognome (trascritto con la I in luogo della J per un errore anagrafico) anteposto a quello del marito[2][3].
Si è sposata il 26 ottobre 1964 con Vincenzo Russo, noto medico di Vasto in provincia di Chieti[3], con Aldo Moro che era il suo testimone[4]. Dal marito ha avuto tre figli: Michele, Maria Cristina e Francesca. È rimasta vedova prima di aver compiuto cinquant’anni.[4] È cugina del filosofo e politico Domenico Jervolino[5]. Laureata in giurisprudenza, fece parte dell’ufficio studi del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro (CNEL) dal 1961 al 1968, mentre dal 1969 al 1973 collaborò con l’Ufficio Legislativo del Ministero del Bilancio e della programmazione economica.
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