Oggi, venerdì 23 settembre, è l’ultimo giorno di campagna elettorale, domani comincerà il silenzio elettorale, e domenica 25 settembre si terranno le elezioni politiche che andranno a determinare la composizione del Parlamento per la prossima legislatura, la diciannovesima della Repubblica Italiana.
Tutte le chiusure delle campagne elettorali delle coalizioni e dei partiti si terranno oggi o si sono tenute ieri, proprio per effetto della legge sul silenzio elettorale, che vieta comizi, riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta in luoghi pubblici o aperti al pubblico ed affissione di stampati. La legge sul silenzio elettorale non prevede il divieto di propaganda anche per i social network, essendo stata introdotta nel 1956 e mai modificata, è dunque possibile che nella giornata di sabato 24 settembre alcuni candidati o partiti proseguano la campagna elettorale sulle piattaforme online.
Quasi tutti i principali partiti hanno chiuso o chiuderanno la campagna elettorale a Roma, come da tradizione. La coalizione di centrodestra, composta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati ha chiuso la campagna elettorale ieri, in piazza del Popolo, davanti ad un migliaio di persone. Nella stessa piazza, venerdì 23 settembre concluderà la campagna elettorale il Partito Democratico, separatamente dagli alleati di coalizione. Alleanza Verdi e Sinistra Italiana ha chiuso, infatti, la campagna elettorale ieri, sempre a Roma, su un palco ai Fori Imperiali, mentre +Europa, secondo quanto riportato dall’ANSA, ha scelto un bus itinerante nelle strade della Capitale.
Il Movimento 5 Stelle chiuderà la campagna elettorale a piazza Santi Apostoli: una piccola piazza di Roma che, secondo quanto scritto da Repubblica, può assicurare «l’effetto pienone con 2-3mila militanti fedeli». Piazza Santi Apostoli è considerata un simbolo per il centrosinistra, fu scelta in passato dall’Ulivo per festeggiare le sue vittorie elettorali, ed in questo senso rimarca la svolta progressista che ha voluto imprimere Giuseppe Conte al partito di cui è presidente.
Il Terzo Polo chiuderà la campagna elettorale alla Terrazza del Gianicolo in piazzale Giuseppe Garibaldi, sempre a Roma, mentre ieri ha tenuto un evento simile a Milano, a piazza XXIV Maggio, dove oggi concluderà la campagna Italexit, la lista euroscettica dell’ex senatore del Movimento 5 Stelle Gianluingi Paragone.
I partiti della coalizione di centrodestra terranno un ulteriore evento di conclusione della campagna elettorale oggi, anche se separatamente. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha puntato sulla chiusura in un evento online: una maratona di quattro ore in diretta su tutti i principali social network. Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi sarà invece a Milano, al Teatro Manzoni. La scelta della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni è probabilmente in controtendenza rispetto agli alleati di coalizione: Meloni sarà a Napoli, tra i giovani, all’Arenile di Bagnoli in via Coroglio. Secondo quanto ha scritto su Twitter Guido Crosetto, uno dei cofondatori di Fratelli d’Italia, è prevista per oggi una «mobilitazione straordinaria di centri sociali», con l’intento di contestare Giorgia Meloni.
Nei giorni scorsi, tra l’altro, Giorgia Meloni aveva attaccato pubblicamente la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, accusandola di non saper fare il proprio lavoro visto che per diverse volte i comizi della leader di Fratelli d’Italia erano stati disturbati da alcuni contestatori. Martedì sera a Palermo una cinquantina di persone che si erano riunite per manifestare con slogan e cartelli il loro dissenso contro la leader di Fratelli d’Italia, in un luogo vicino a dove stava tenendo un comizio, sono state bloccate dalla polizia in tenuta antisommossa mentre stavano abbandonando il presidio. Non è chiaro dunque cosa succederà soprattutto se, come successo diverse volte agli eventi di Meloni, la contestazione dovesse essere pacifica.
Per la conclusione di questa campagna elettorale molti leader di partito hanno scelto di organizzare eventi nel sud Italia. È probabile che, secondo quanto hanno riportato diversi cronisti che hanno avuto accesso ai sondaggi realizzati in questi giorni, ma non pubblicabili, una forte ascesa del Movimento 5 Stelle stia determinando una situazione particolarmente in bilico in alcuni collegi della parte meridionale del nostro Paese, e che dunque i leader abbiano tentato di organizzare quanti più comizi possibili nel sud Italia nel tentativo di conquistare collegi che apparivano blindati fino a qualche settimana fa.
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