Il maggior numero di percettori del reddito di cittadinanza è registrato al sud, Napoli capitale dell’RDC. Cosa accadrà con il nuovo governo?
di Nicolaos Nicolau
Un weekend che ha tenuto il paese con il fiato sospeso e come dopo ogni serata si contano gli effetti dell’hangover. Un buongiorno diverso per ogni italiano dello stivale, insomma c’è chi si è svegliato come Phil e chi invece più preoccupato della faccenda come Stu. Per ultimo, c’è quella fetta di astenuti decisamente pronti all’avventura come Alan. I tre sfacciati, se pur con personalità diverse, hanno in comune un futuro incognito e una patata bollente tra le mani. Non so chi si impersonerà in chi, a voi la scelta, l’unica sicurezza è a chi verrà affidato il ruolo da patata bollente: Il reddito di cittadinanza
Ammettiamolo, mr Chao mancherà a molti e a quanto pare al Sud più di tutti. Tornando all’attualità, uno dei temi più caldi discussi nelle ultime 24 ore riguarda il futuro dell’RDC. L’esito delle elezioni del 2022 non è incoraggiante per chi vorrà sostenere ancora per poco il decreto-legge 28 gennaio 2019, n. 4. Si trattava di un misura di contrasto alla povertà, è come sostegno economico finalizzato al reinserimento nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale. Il reddito ha avvantaggiato le realtà più tristi, però non ha sempre ricevuto il dovuto rispetto. In numerose occasioni sono stati verificati i suoi reali effetti, dove ha preso strade diverse.
Nelle ultime votazioni, ha vinto il partito guidato da Giorgia Meloni e se c’è qualcuno pronto a sbarrare la strada dell’RDC è proprio lei. A differenza di FDI, chi vuole difendere il provvedimento è il Movimento Cinque Stelle.
Reddito di cittadinanza: Campania e Sud Italia con il maggior numero di percettori
Tutte le strade portano a..Napoli, o almeno così dimostrerebbe una mappa politica illustrante il numero di percettori del reddito. Non è un caso quello delle vittorie della maggior parte dei seggi in Campania da parte dei pentastellati, pronti a combattere per la sopravvivenza dell’Rdc. Il movimento capitanato da Giuseppe Conte avrebbe incassato gran parte dei propri voti tra le regioni di Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. La prima in pole position, risulta la regione con il numero più alto di famiglie percepenti il reddito di cittadinanza. Il territorio campano conta 5,6 milioni di abitanti, con i dati alla mano,236.973 famiglie hanno ricevuto l’assegno a luglio. Le domande per percepirlo sono state 628mila. Sono dati poco incoraggianti se si pensa che in altre regioni la media ricade a meno di 1/3 degli abitanti (solo le richieste). D’altro canto, le medie bisogna associarle al tasso di occupazione che in Campania risultano tra i più basso d’Europa.
In una classifica italiana, secondo i dati diffusi da YouTrend, Napoli vanta il primo posto con 42876 domande accolte per Rdc. Tuttavia, il numero non rappresenta esattamente il numero di persone che beneficiano del reddito in quanto quest’ultimo è richiesto da numerosi nuclei familiari. Infatti, i beneficiari del sussidio statale è maggiore dei percettori formalmente riconosciuti dall’Inps. Sul podio la città di Roma, con 37562 domande accolte e Palermo, con 29698 percettori ufficiali. Seguono a metà classifica i nuclei di Milano (19640), Torino (19191), Catania (15681), Genova (9442), Messina (9156), Bari (8833).
Quanto alle province, al 12esimo posto della classifica si posiziona Giugliano . Si tratta del primo comune non capoluogo d’Italia per numero di abitanti ed è anche il primo comune non capoluogo per numero di percettori di reddito. Sono 5019 le domande per l’assegno. Per Caserta, i percettori sono circa 2047, mentre Aversa ne conta 2114. Quest’ultime vantano il 54esimo e il 60esimo posto.
Che fine farà il reddito?
Tra le note del programma di centro destra spicca il paragrafo del “Programma Italia“. Precisamente, al punto 9, è espresso:
“Sostituzione dell’attuale reddito di cittadinanza con misure più efficaci di inclusione sociale e di politiche attive di formazione e di inserimento nel mondo del lavoro. Abolire il Reddito di cittadinanza per introdurre un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare o difficilmente occupabili: disabili, over 60, nuclei familiari con minori a carico. Per chi è in grado di lavorare, percorsi di formazione e potenziamento delle politiche attive del lavoro. Innalzamento delle pensioni minime e sociali”. Tra tutte queste parole bisogna sottolineare l’aggettivo “effettivamente fragili” e prendere in esame la parte che cita “potenziamento delle politiche attive del lavoro”. In qualche modo, her Giorgia, riuscirà nella sua piazza pulita e allo stesso tempo ad occupare quale migliaio di genitori o giovani di famiglia. Sarà possibile? quali saranno i primi danni ?
Secondo l’Osservatorio su Reddito e Pensione di Cittadinanza dell’Inps, con i dati aggiornati al 18 agosto 2022, riportavano 1.605.819 nuclei percettori di almeno una mensilità di RdC/PdC, con 3.515.428 persone coinvolte e un importo medio erogato a livello nazionale di 552,33 euro. Valutando solo il reddito di cittadinanza, le persone coinvolte sono 3.350.771. Infine, i dati di ulteriori studi dichiarano che solo il 14% degli annessi al programma Rdc hanno trovato occupazione.