Il Ponte sul Garigliano è un primato europeo tutto napoletano! Lo sapevate?
Uno dei primati europei è tutto napoletano. Si tratta del Ponte sospeso sul Garigliano.
Ma l’ingegno e l’abilità del Sud Italia sono riscontrabili anche in altre opere straordinarie. Ecco alcuni dei primati del Regno delle due Sicilie come, ad esempio, la prima linea ferroviaria Napoli – Portici oppure la realizzazione della Ferdinando I e del Sicilia, rispettivamente il primo piroscafo nel Mediterraneo e il primo ad attraversare l’Oceano Atlantico, per giungere in America. Inoltre, è da ricordare la realizzazione del primo cantiere navale del Mediterraneo, sito a Castellammare di Stabia, e il codice De Jorio, per quanto riguarda l’aspetto giurisdizionale.
La genesi del Ponte che superò le aspettative degli Inglesi
L’idea fu introdotta in cinque memorie da Carminantonio Lippi, mineralogista, geologo e vulcanologo napoletano, noto anche per la sua poliedrica formazione europea, compiuta con un gruppo di sei giovani studiosi, grazie all’aiuto di Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, la quale fu promotrice di una politica di apertura e rinnovamento culturale del Regno di Napoli.
Nel 1828 Francesco I di Borbone affidò all’ingegnere Luigi Giura l’incarico di realizzare l’opera. Il 21 febbraio questi effettuò il sopralluogo sul Garigliano che durò ben sette giorni. Tale apprensione nacque dalle notizie che giungevano dalla Francia e dall’Inghilterra: molti ponti simili erano improvvisamente crollati. Luigi Giura aveva studiato che per aumentare la resistenza del ferro dolce aveva bisogno del nichel. Le travi così composte furono irrigidite meccanicamente, ma a scoraggiare l’operato dei napoletani fu un articolo pesantissimo del giornale inglese “The Illustrated London News” che recitava così:
” [Abbiamo] perplessità sulle capacità progettuali e costruttive dei napoletani e vive preoccupazioni sulla sorte dei poveri sudditi, sicure vittime di questo vano esperimento di sprovveduti dettato solo dalla voglia di primeggiare.”
Si narra che, dinnanzi alle proteste di alcune persone legate alla corte, il re Ferdinando II, succeduto al padre Francesco, esclamò: “Lassate fà ô guaglione”.
Il 4 maggio del 1832 lo stesso giornale inglese ipotizzò che il ponte fosse pronto, ma che non fosse stato ancora collaudato per timore del suo sicuro crollo. Il 10 maggio 1832 Ferdinando II si presentò davanti alle torri di sostegno del ponte alla testa di due squadroni di lancieri a cavallo e 16 carri pesanti di artiglieria, colmi di materiali e munizioni.
Nonostante le previsioni tutt’altro che rosee, il ponte superò il possente collaudo. Successivamente, ci fu la benedizione del vescovo di Gaeta, seguito dal popolo in processione, e dopo iniziarono fuochi d’artificio, danze e canti in un tripudio di folla.
A dispetto delle perplessità degli Inglesi, i napoletani avevano dimostrato di che stoffa erano fatti.
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