Ignazio La Russa è stato eletto presidente del Senato al primo scrutinio, con 116 voti. Non accadeva dal 2008 che il presidente del Senato venisse eletto al primo scrutinio, quando fu eletto Renato Schifani, attuale presidente della Regione Sicilia.
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Ignazio #LaRussa è eletto Presidente del Senato pic.twitter.com/1tfuVUa2g0— YouTrend (@you_trend) October 13, 2022
La Russa ha 75 anni, è uno dei fondatori di Fratelli d’Italia ed è stato vicepresidente del Senato nella scorsa legislatura. È in parlamento dal 1992 ed è già stato ministro della Difesa. Secondo quanto riportato nei giorni scorsi dai cronisti politici, si è conteso la presidenza del Senato col senatore della Lega Roberto Calderoli, che ha poi fatto un simbolico passo indietro, probabilmente per via di un accordo trovato nella coalizione di centrodestra tra Fratelli d’Italia e Lega per spartirsi le presidenze delle due camere. Alla Camera dei Deputati, infatti, è probabile che il presidente eletto sarà Riccardo Molinari, deputato 39enne della Lega.
I senatori di Forza Italia non avevano risposto alla chiama e pare ci sia stato un duro confronto tra il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi e il nuovo presidente del Senato Ignazio La Russa, durante il quale Berlusconi avrebbe rivolto un’espressione offensiva di rigetto verso La Russa, che lo aveva avvicinato. Le tensioni hanno mostrato una prima e vistosa crepa nella tenuta della coalizione di centrodestra, a pochi giorni dalle consultazioni del Presidente della Repubblica. I senatori del centrodestra sono 115 e La Russa ha ricevuto 116 voti, oltretutto la gran parte dei senatori di Forza Italia non ha votato e dunque il nuovo presidente del Senato deve aver ricevuto i voti anche delle opposizioni.
Il presidente del Senato è la seconda carica dello Stato, dopo il presidente della Repubblica, Nell’ambito dell’attività parlamentare dirige la discussione, mantiene l’ordine, concede la parola, stabilisce l’andamento delle votazioni e procalama i risultati. Presiede, inoltre, le Giunte per il regolamento e le Conferenze dei capigruppo, due organi piuttosto importanti. Il presidente del Senato è di fatto il sostituto del presidente della Repubblica. Se Sergio Mattarella non potesse esercitare le sue funzioni – perché dimissionario, per ragioni di salute o perché si trova all’estero – queste verrebbero assunte dal presidente del Senato, come stabilito dall’articolo 86 della Costituzione. Questo articolo ha fatto nascere la figura del presidente supplente della Repubblica, una qualifica di solito assunta dal presidente del Senato quando il presidente in carica è in viaggio all’estero. Nella storia repubblicana solamente una volta il presidente del Senato dovette sostituire il presidente in carica per impedimenti fisici, nel 1964, quando Antonio Segni si dimise in seguito a un malore e venne sostituito da Cesare Merzagora.
La seduta era cominciata alle 10:30 ed era stata presieduta da Liliana Segre, nominata senatrice a vita nel 2018 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Durante il suo discorso, Segre, che è sopravvissuta all’Olocausto, si è detta «particolarmente emozionata di fronte al ruolo che in questa giornata la sorte mi riserva» e ha ricordato il centenario della Marcia su Roma.
«In questo mese di ottobre nel quale cade il centenario della Marcia su Roma, che dette inizio alla dittatura fascista, tocca proprio ad una come me assumere momentaneamente la presidenza di questo tempio della democrazia che è il Senato della Repubblica. Ed il valore simbolico di questa circostanza casuale si amplifica nella mia mente perché, vedete, ai miei tempi la scuola iniziava in ottobre; ed è impossibile per me non provare una sorta di vertigine ricordando che quella stessa bambina che in un giorno come questo del 1938, sconsolata e smarrita, fu costretta dalle leggi razziste a lasciare vuoto il suo banco delle scuole elementari, oggi si trova per uno strano destino addirittura sul banco più prestigioso del Senato», ha detto Liliana Segre in uno dei passaggi più evocativi del suo discorso.
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