Nell’ultima partita ufficiale della sua carriera, Higuain ha annunciato il suo nuovo lavoro tra le lacrime.
L’attaccante argentino, ex Napoli – Juventus – Real Madrid, qualche settimana fa aveva annunciato il suo ritiro dal calcio, affermando che il mondo calcistico è molto più stancante e complicato di quanto sembri, sopratutto dal punto di vista del calciatore. Quindi dopo una sconfitta ai playoff in MLS dell’Inter Miami contro i New York City per 3 – 0 , si conclude la storia di un calciatore che nella sua carriera ha vinto di tutto con le sue ex squadre, sopratutto in Liga, Serie A e Coppe.
Dopo 500 partite, 277 goal e 84 assist, Gonzalo Higuain appende le scarpette al chiodo nella sua ultima partita con l’Inter Miami. Tra le lacrime per aver disputato la sua ultima partita, l’argentino annuncia che non vorrà lavorare e far parte di questo sport a causa dei problemi e alle difficolta che causa, ma lo vuole aiutare e offrire il suo contributo.
“Mi sono venute in mente le immagini di tutta la mia carriera. Dove ho vissuto, dove ho lavorato, quello che ho vissuto. E ne vado molto fiero e felice perché fino ad oggi ho dato tutto. Questa è la cosa più importante. Oggi il sogno è finito e inizia una nuova vita”.
Una carriera sportiva che finisce ma che apre le porte ad una carriera che lo porterà ad aiutare le persone che soffrono mentalmente praticando questo sport. Infatti nel post partita, durante l’intervista, ha annunciato che gli piacerebbe dare una mano agli sportivi diventando mental coach: “Stare bene mentalmente credo sia un aspetto molto importante in ogni lavoro. Poi ci puoi mettere talento, sacrificio, forza, ma se non stai bene con la testa difficilmente otterrai qualcosa. Mi piacerebbe molto studiare questa materia. Nel calcio è fondamentale e se ne parla ancora troppo poco. Sarebbe bello aiutare giovani e meno giovani a capire quanto è importante l’aspetto mentale. La testa è ciò che ti porta più vicino ai risultati”
Quello di Gonzalo Higuain è un nobile obiettivo, ovvero quello di aiutare gli sportivi più o meno giovani che hanno il problema di affrontare mentalmente le conseguenze di questo sport e non solo.
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