Ai Mondiali di sci di quest’anno sono sempre più le gare annullate per via del caldo anomalo.
Gare annullate: troppa poca neve si deposita sulle piste da sci
Sono sempre più le gare che, durante i Mondiali di sci, vengono annullate. Il caldo anomalo degli ultimi tempi è responsabile della mancanza di neve sulle piste da sci. La crisi climatica colpisce ancora e, stavolta, a farne le spese è la tradizionale competizione sportiva di sci, giunta alla sua 57esima edizione. Il caldo, sempre più anomalo per la stagione autunnale, ha portato all’assenza di neve. E così, già nel corso del weekend di apertura a Soelden, in Austria, la FIS (Federazione internazionale sci e snowboard) si è vista costretta a far saltare lo Slalom Gigante femminile.
“Questo era lo scenario peggiore, ma è successo. Abbiamo avuto un paio d’ore di pioggia e poi questa neve bagnata, a partire dalle cinque o sei di mattina, quindi la superficie era troppo morbida per garantire una gara sicura”
ha commentato lo scorso sabato il Direttore di Gara della FIS, Peter Gerdol.
Ma questa non è stata l’unica gara ad essere annullata, a causa delle anomalie climatiche. Infatti, anche le gare di discesa libera maschile del Cervino Speed Opening, previste per questo fine settimana, sono state cancellate; è poi toccato alle discese femminili di Zermatt – Cervinia, programmate per sabato 5 e domenica 6 novembre.
“Se le temperature fossero state di 2-3 gradi più basse negli ultimi 7 giorni, avremmo avuto abbondanti nevicate fino all’arrivo e avremmo potuto produrre neve tecnica. La natura va rispettata e accettata. Alla FIS non restava che cancellare le gare femminili”
ha dichiarato il Franz Julen, presidente del comitato organizzatore del Matterhorn Cervino Speed Opening.
A rischio anche le Olimpiadi invernali di Cortina
La crisi climatica sta procurando numerose e notevoli ripercussioni in vari campi e l’annullamento di competizioni sportive rappresenta solo una minima parte di ciò.
L’Organizzazione metereologica mondiale ha lanciato l’allarme in un report e, senza interventi concreti e mirati per arrestare la crisi climatica, entro i prossimi 14 anni in località a vocazione turistica come Cortina d’Ampezzo, sulle Dolomiti, sarà praticamente impossibile riuscire a sciare.
Proprio qui si dovrebbero tenere i Giochi olimpici invernali del 2026, ma vista l’attuale situazione climatica si preannunciano già un flop.
“Si può ancora pensare di fare le Olimpiadi mentre i ghiacciai si sciolgono e la neve non cade più, perpetrando gli stessi comportamenti che ci hanno portato a questo disastro? Le Olimpiadi 2026 avranno un impatto negativo sull’evoluzione della crisi climatico-ambientale che si sta manifestando a livello globale e locale con una accelerazione drammatica. Il buon senso obbliga a un atto di responsabilità e di ripensamento circa la natura del progetto. Gli impianti per l’industria dello sci rischiano di modificare irreversibilmente il paesaggio e di produrre effetti e costi incalcolabili a medio e lungo termine. Basti pensare ai giganteschi consumi di acqua e di energia necessari per l’innevamento artificiale. Anche l’aumento delle opere edilizie e dei servizi per i turisti della stagione sciistica produce danni diretti, come l’erosione del suolo, che si sommano a quelli indiretti, come l’urbanizzazione e il traffico.
Queste alcune delle preoccupazione dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente.
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