Melito – Alle spalle dell’omicidio avvenuto lo scorso 27 settembre nel cortile dell’Istituto «Marino-Guarano» ci sarebbe un debito di 3500 euro.
Questa sarebbe la versione raccontata dal bidello, Giuseppe Porcelli, al PM della Procura di Napoli Nord durante un incontro richiesto ed avvenuto in carcere. Porcelli, in un primo momento, si era avvalso della facoltà di non rispondere al giudice per le indagini preliminari che aveva convalidato l’arresto. Nel carcere di Poggioreale, dove è detenuto e dove è stato interrogato, il collaboratore scolastico avrebbe asserito di aver maturato un debito nei confronti di Marcello Toscano. Due prestiti, rispettivamente di 1500 e 2000 euro, la cui restituzione sarebbe stata fortemente sollecitata dalla vittima la mattina del 27 settembre, ma con l’aggiunta di un interesse di mille euro.
Durante l’incontro, avvenuto nell’ex alloggio del custode, sarebbe maturato l’omicidio, proprio a causa della richiesta di mille euro di interessi alla cifra prestata. Dopo una colluttazione tra i due, Porcelli avrebbe impugnato un coltello e colpito più volte l’insegnante ferendolo a morte. L’arma sarebbe stata poi occultata nei pressi del cimitero. Ma il bidello ha fornito indicazioni utili anche per il ritrovamento dello smartphone della vittima.
Dalle analisi del cellulare dell’indagato sarebbero emersi dettagli importanti sul rapporto economico tra Porcelli e Toscano, che a quanto pare sarebbero iniziati circa 36 mesi prima.
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