Ieri vi avevamo informato sul blitz contro il clan Sangermano, operate nel nolano, ma che a quanto pare aveva interessi fino all’alto casertano.
Gli inquirenti hanno documentato l’acquisto di terreni da parte di personaggi legati al clan anche ad un prezzo superiore di quello di mercato nelle zone tra Mignano Monte Lungo, Conca della Campania e in varie altre località dell’Alto Casertano. Fondamentale per queste manovre era l’apporto di un commercialista, anche lui tra i destinatari della misura cautelare.
“una volta acquisito il possesso di terreni in quella zona (terreni che presentano connotazione prevalentemente boschiva), li trasformano illecitamente in terreni coltivabili, procedendo ad estirpare illegalmente la vegetazione sottoposta al vincolo paesaggistico per sostituirla con intere piantagioni di noccioleti. Successivamente poi, per quegli stessi terreni, gli stessi indagati avviano la procedura per accedere ai finanziamenti a fondo perduto e ai contributi agevolati rivolti al settore dell’agricoltura. Infatti è proprio Nicola (Sangermano, ndr) a dire al suo interlocutore che in quei terreni, il fratello Agostino sta facendo tagliare il “bosco” mediante un escavatore poiché deve poi piantarvi noccioleti“.
Come avete potuto leggere da questo stralcio dell’ordinanza, in questo modo il clan distruggeva boschi per convertirli a loro piacimento e intascare poi i fondi europei.
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