«Bisogna andare fino in fondo, questa gente ha privato per anni i cittadini dei loro diritti. Questo è soltanto il punto di partenza»: sono queste le parole con cui il consigliere di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, ha commentato lo sgombero del palazzo della camorra avvenuto durante la notte a Pizzofalcone.
L’edificio di via Egiziaca di proprietà del comune era infatti occupato abusivamente da persone legate ai clan e alla criminalità. Queste stanno continuando a inveire contro le forze dell’ordine per rientrare nelle case che hanno abitato per anni ma per il momento non sembra esserci stato alcun cambiamento in merito all’azione operata.
Gli sgomberati, in ogni caso, hanno deciso di esprimere il proprio dissenso anche attraverso azioni più concrete come sfondare il portone della chiesa di Pizzofalcone e accamparsi poi sulle scale e sull’androne. Non potendo prevedere cos’altro succederà, le autorità stanno presiedendo la zona 24 ore su 24.
Il prete che insieme a Borrelli denunciò la situazione è stato scortato a casa dai carabinieri.
«Vogliono far prevalere le loro ragioni quando di ragioni non ne hanno nemmeno una valida dato che hanno per anni commesso degli abusi, avallati dai clan, togliendo ai legittimi assegnatari e alla povera gente la possibilità di godere di un loro diritto. Le operazioni devono proseguire, è tempo di ripristinare la legalità in questo palazzo che era diventato simbolo del potere camorristico e che ora dovrà divenire emblema della giustizia. Pizzofalcone dovrà essere solo il punto di partenza di un lungo percorso contro gli abusi ed i soprusi. Un percorso che sembrava non dovesse essere mai tracciato ed invece dopo le nostre denunce, dopo essere stato minacciato, aggredito ed investito, finalmente si cominciano ad ottenere i primi risultati. Non sarà una vittoria fino a che non si proseguirà fino in fondo in tutta la Campania.»