Emergono dettagli interessanti sull’inchiesta che ha portato all’arresto di diversi soggetti per le rapine effettuate ad Afragola alcune settimane fa.
Dalle intercettazioni telefoniche effettuate dai Carabinieri di Castello di Cisterna, è emerso che uno degli arrestati fu “redarguito” dal clan (presumibilmente Barbato Bizzarro, operante nel Rione Salicelle) dopo la rapina violenta al tabacchi di via Amendola lo scorso settembre. Questo episodio ebbe un’enorme eco mediatica andando anche oltre confini nazionali. Sappiamo bene che alla camorra tanta visibilità non piace.
Così il giovane rapinatore fu convocato da alcuni uomini del clan. Gli fu fatta l’offerta di entrare nelle fila del clan a stipendio, 300 euro. L’offerta fu rifiutata con sdegno. Tutto questo è saltato fuori grazie alle intercettazione tra il soggetto arrestato lo scorso 4 dicembre e il fratello, già detenuto. Anche su questo aspetto si dovrà indagare perché evidentemente il detenuto è in possesso di uno smartphone in carcere.
Nell’intercettazione il giovane dice che quelli del clan “sono peggio delle guardie” e che lui sa come guadagnarsi da vivere, andando in strada commettendo reati, senza avere padroni.
Il suo atteggiamento gli sarebbe costato un pestaggio se non fosse stato per l’intercessione di alcuni gruppi criminali di Secondigliano che lo avrebbero letteralmente salvato. Questo è emerso dall’intercettazione dell’indagato con la fidanzata. Intercettazione nella quale mostra comunque spavalderia, perché la ragazza è preoccupata perché per lei rischierebbe anche 10 anni di carcere per quello che ha commesso, mentre lui è convinto di stare fuori in meno di 5 anni.
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