venerdì, Novembre 22, 2024
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In Filumena Marturano empatia e tenerezza rendono superfluo ogni confronto col passato

FilUmena Marturano è un testo “sacro” di Eduardo De Filippo scritto appositamente per la sorella Titina, messo in scena nella prima volta nel 1946 e riadattato e riproposto al cinema, in teatro e in televisione. Storica la pellicola firmata da Vittorio De Sica (Matrimonio all’Italiana) con i leggendari Sophia Loren e Marcello Mastroianni.

Fatta questa precisazione storica, veniamo al presente e al coraggioso lavoro firmato da Francesco Amato che vede protagonisti Vanessa Scalera e Massimiliano Gallo.

Filumena Marturano (Vanessa Scalera) è un ex prostituta che da anni convive con Domenico Soriano (Massimiliano Gallo), ricco pasticciere che si ritrova a sposare la donna, credendola prossima alla morte. Il lavoro sull’emotività e la tenerezza dei personaggi, tanto rimarcato durante la conferenza stampa di presentazione, è più che mai tangibile. Il gioco di sguardi che incarna perfettamente l’odi et amo tra i due protagonisti, durante le accese discussioni, le tenere ammissioni e il lasciarsi andare liberatorio sul finale, come se aversi, ritrovarsi, amarsi, fossero la cose più naturali e giuste, rende questa riproposizione ancor più empatica ed emotivamente coinvolgente (ed emozionante).

Un ruolo fondamentale viene dato al perdono: perdonare sé stessi rende più semplice il perdonare gli altri. Si può perdonare una donna che mossa dalla paura di non essere voluta, di non essere amata, si comporta e ti guarda, appunto, come se fossi il tuo peggior nemico. Si può perdonare una madre che non hai mai conosciuto e trattarla come se non ti avesse mai fatto mancare l’affetto, perché è giusto che sia così. Perché AVERLA non ha tempo. I figli sono sacri (e tutti uguali) per Filumena. Questo sentimento viene perfettamente rappresentato dal famoso monologo della Madonna delle rose, dove viene esaltato solo ed esclusivamente un messaggio di amore puro. Eduardo non era credente, era di sinistra e era antiabortista e su questo passaggio il lavoro sul testo è stato importante.

I due protagonisti, che sul set si sono già amati nella serie “Imma Tataranni – Sostituto procuratore”, ci mostrano due personaggi nuovi, ai quali magari un giorno altri attori potranno aggrapparsi e rifugiarsi. Perché sono diversi, nuovi, rispettosi, ma soprattutto ostinati e fragili. Il feeling tra i due è evidente dalla prima all’ultima scena. Due personaggi che dalla vita hanno ancora tanto da chiedere. Due anime insoddisfatte che trovano conforto e rifugio tra le braccia e nello sguardo dell’altro.

Francesco Amato regala un prodotto che si distacca, chiaramente, dalla versione teatrale e diventa un piccolo regalo per la televisione italiana, che andrà in onda il 20 dicembre su Rai 1.

Napoli è protagonista con le sue urla, le sue lacrime e la sua gioia, ma soprattutto con i suoi interpreti: da Nunzia Schiano a Massimiliano Caiazzo, passando per Francesco Russo, Giovanni Scotti e la giovanissima Alessandra Mantice.

Filumena Marturano sarà sempre protagonista. Quando se ne parlerà e dovrà essere rappresentata o riadattata, questa versione non potrà che essere considerata un esempio rispettoso, coraggioso e riuscito.

 

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